Roma, 30 Lug. (askanews) – Spostare la propria attività all’estero conviene? La domanda è una di quelle che spesso gli imprenditori italiani, alle prese con una tassazione decisamente alta, si pongono: “Non esiste -spiega Fabio Santoro, avvocato internazionalista e fiscalista esperto nel settore del commercio internazionale- una risposta univoca. Dipende dal Paese scelto e, non da ultimo, dal fatturato dell’azienda, senza dimenticare che si tratta comunque di un’operazione complessa che nasconde non poche insidie. Per questo, il primo consiglio è di affidarsi a professionisti del settore che siano capaci di garantire le procedure necessarie perché il tutto vada a buon fine e di non incorrere magari in fattispecie anche penalmente rilevanti. Portogallo, Malta, Panama e le Canarie sono oggi le mete preferite. Con Dubai che ha subito, diciamo così, un lieve calo nelle scelte degli italiani”.
L’apertura di una società all’estero deve avere insomma determinati crismi: “Non si possono effettuare -spiega ancora l’avvocato Santoro- operazioni di facciata. Si deve avere, nel Paese scelto, una reale presenza. L’esterovestizione, come si chiama in gergo, potrebbe avere per l’imprenditore conseguenze importanti. Per questo, bisogna affidarsi a chi conosce bene la materia. Insidie che si nascondono anche nel momento in cui bisogna effettuare le dichiarazioni fiscali che necessitano, anche se la tassazione è a zero, di particolari adempimenti per non incorrere in multe salatissime. Sono tutte questioni che hanno bisogno di una preparazione adeguata da parte del consulente a cui ci si affida. Che sappia consigliare i Paesi dove recarsi ma anche se sia questo consigliabile per chi magari vuole difendere la qualità del proprio brand”.
Diffidare sempre del professionista che chiede prezzi stracciati: “La nostra attività -dice Santoro- ha bisogno di tanto tempo da dedicare al cliente e, per questo, necessita di una remunerazione adeguata. Il problema, del resto, non è quello di aprire la società ma di tutto ciò che occorre fare dopo la costituzione. Adempimenti che hanno bisogno di persone qualificate e con esperienza. Le normative sono tante e districarsi non è sempre facile e, di certo, non è alla portata di chiunque. Non ci si può insomma improvvisarsi. Una tutela che vale per gli imprenditori che decidono di recarsi all’estero ma anche per gli utenti, per chi magari acquista prodotti su un sito. Anche in questo caso, bisogna fare attenzione: dare sempre un’occhiata al sito e alla sua policy e poi, se non ci si fida, pagare magari a rate per limitare le perdite in caso di raggiri”.