Roma, 24 lug. (askanews) – “Historia magistra vitae”: cita la massima latina e fa un paragone con l’invasione dei Sudeti da parte di Hitler il presidente della Repubblica Sergio Mattarella per richiamare la necessità di sostenere l’Ucraina contro l’invasione russa anche se “a nessuno – comprensibilmente – piace un’atmosfera in cui la guerra abbia prolungata presenza, anche se non vi si è coinvolti. Come non lo è l’Italia”.
“Spinge a grande tristezza – dice il presidente durante la cerimonia del Ventaglio al Quirinale – vedere che il mondo getta in armamenti immani risorse finanziarie, che andrebbero, ben più opportunamente, destinate a fini di valore sociale. Ma chi ne ha la responsabilità? Chi difende la propria libertà – e chi l’aiuta a difenderla – o chi aggredisce la libertà altrui?. Poi il paragone. “Come tutti ricordiamo, Hitler pretendeva di annettere al Reich la parte della Cecoslovacchia che confinava con la Germania – i Sudeti – dove viveva anche una minoranza di lingua tedesca. La Cecoslovacchia – che aveva fortificato quel confine temendo aggressioni – ovviamente rifiutava. Le cosiddette potenze europee – Gran Bretagna, Francia, Italia – anziché difendere il diritto internazionale e sostenere la Cecoslovacchia, a Monaco, senza neppure consultarla, diedero a Hitler via libera. La Germania nazista occupò i Sudeti”, ha detto il presidente. “Dopo neppure sei mesi occupò l’intera Cecoslovacchia. E, visto che il gioco non incontrava ostacoli, dopo sei mesi provò con la Polonia (previo accordo con Stalin). Ma, a quel punto, scoppiò la tragedia dei tanti anni della seconda guerra mondiale. Che non sarebbe scoppiata senza quel cedimento per i Sudeti. Historia magistra vitae”.