Caldo e crisi climatica, Mancuso: bisogna coprire le città di alberi – askanews.it

Caldo e crisi climatica, Mancuso: bisogna coprire le città di alberi

A Milano 300 sensori alla Bam hanno rilevato riduzione 100 ton di Co2
Lug 20, 2024
Milano, 20 lug. (askanews) – Il caldo anomalo, dovuto in larga parte all’inquinamento, non ha precedenti: il 2023 è stato un anno da record. Ad affermarlo è uno studio pubblicato su Nature grazie all’analisi dell’ampiezza degli anelli degli alberi, vere e proprie “scatole nere” dell’andamento climatico del Pianeta. Anche il 2024 non sembra da meno: i primi mesi dell’anno sono stati caratterizzati dalle temperature più alte di sempre, con ondate di calore che iniziano sempre prima e sempre più imprevedibili. L’appello degli esperti dunque è a ridurre le emissioni di carbonio e per farlo la soluzione può arrivare dalle piante. “Le piante rappresentano il futuro delle nostre città – afferma Stefano Mancuso, accademico e divulgatore scientifico – I centri urbani, infatti, sono ambienti che si stanno scaldando, come il nostro Pianeta e le ondate di calore sono sempre più lunghe e frequenti. In queste condizioni e con un futuro in cui gli eventi climatici estremi saranno inevitabili, la soluzione più efficiente è coprire le nostre città di alberi, capaci di funzionare come ‘climatizzatori’ naturali, quindi in grado di ridurre sensibilmente le temperature e assorbire inquinanti”.

I 300 sensori installati sugli alberi della Biblioteca degli alberi a Milano, nell’ambito del progetto Prospettiva Terra hanno rilevato che le piante, dalla loro nascita fino ad oggi, hanno stoccato 104 tonnellate di CO2 e in 3 mesi hanno rimosso quasi 5 chili di sostanze nocive; si stima arriveranno a 71 chili ad aprile 2025. Il miglioramento della qualità dell’aria, generato dagli alberi del parco, può raggiungere picchi del 25-30% rispetto a un’area non alberata. In termini economici, invece, il beneficio generato in tre mesi è di circa 5.278 euro.

Prospettiva Terra è una iniziativa ideata dal professor Mancuso, assieme a Marco Girelli, Ceo di Omnicom media group Italia per supportare la ricerca scientifica e l’innovazione contro il riscaldamento globale. Tra le realtà fondatrici di questo progetto non-profit ci sono McDonald’s, Henkel, Ricola e hanno aderito anche Acone Associati e Publitalia’80, media partner del progetto.