Leader campo largo in piazza a Genova per dimissioni Toti. Che domani riceve Salvini – askanews.it

Leader campo largo in piazza a Genova per dimissioni Toti. Che domani riceve Salvini

Il Governatore sospeso attacca: “preoccupa opposizione che non riconosce presunzione innocenza”
Lug 18, 2024

Genova, 18 lug. (askanews) – I leader nazionali del campo progressista scenderanno insieme in piazza oggi pomeriggio a Genova per chiedere le dimissioni del governatore della Liguria Giovanni Toti, sospeso dallo scorso 7 maggio, ed elezioni regionali anticipate, dopo la maxi inchiesta per corruzione che ha portato agli arresti domiciliari lo stesso Toti.

Alla manifestazione, in programma alle 17 e 30 nella centralissima piazza De Ferrari, proprio davanti alla sede della Regione Liguria, parteciperanno la segretaria del Pd Elly Schlein, il presidente del M5s Giuseppe Conte ed i leader di Alleanza Verdi e Sinistra Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli.

Toti, che nei giorni scorsi si è visto respingere anche dal tribunale del Riesame la richiesta di revoca degli arresti domiciliari ma che ha già annunciato un nuovo ricorso alla Cassazione, ha incontrato ieri sera nella sua villetta di Ameglia l’assessore regionale Giacomo Giampedrone, suo fedelissimo, dicendosi “amareggiato” ma “non preoccupato” per la manifestazione di oggi organizzata dalle opposizioni.

“Se chi dovrebbe costruire l’alternativa poltica al governo della Regione e del Paese – ha spiegato il governatore in una nota diffusa dal suo avvocato difensore Stefano Savi – trova, come unico argomento per riunirsi, la contestazione dei principi cardine della nostra democrazia, quali presunzione di innocenza, indipendenza tra politica e giustizia, credo davvero dimostri l’assenza di un progetto e anche il rispetto per le istituzioni che pure chiederebbero di rappresentare”.

“Saranno gli stessi liguri – ha sottolineato Toti che domani incontrerà anche il vice premier Matteo Salvini – a scegliere tra passato e futuro, quando si andrà alle urne. Perché di certo – ha concluso – si andrà al voto, non perché lo chiedono le piazze facendo strame di ogni principio, ma perché siamo in democrazia”.