Roma, 17 lug. (askanews) – Parte domani 18 luglio da Capurso (Bari) “Amor Fabulas – Interludio”, il nuovo tour di Max Gazzè, che attraverserà i principali festival estivi e le location più prestigiose e suggestive d’Italia. Il secondo atto di “Amor Fabulas” arriva dopo il suo Preludio, che ha già viaggiato con successo nei teatri. Proseguimento del precedente per connessioni e racconti, l’Interludio sarà anche fonte di tante novità che tracceranno un percorso musicale da scoprire.
Tra i nuovi elementi c’è la scaletta: Gazzè regalerà al suo pubblico tantissimi brani suonati dal vivo per la prima volta. E nuovo sarà anche il vestito che Max cucirà addosso alle sue canzoni, grazie a una formazione ricca di strumenti particolarmente fascinosi, che lo accompagnerà per una versione acustica e originale dei brani. Così, con lui sul palco ci saranno: il vibrafono di Marco Molino, la fisarmonica di Manuel Petti, i fiati e la chitarra di Max Dedo, quella di Daniele Fiaschi, l’autoharp e le voci di Greta Zuccoli e il pianoforte di Sunhee You.
Le date del tour di “Amor Fabulas – Interludio”, prodotto e organizzato da OTR Live, sono: 18 luglio – CAPURSO (BA) – Multiculturita Summer Festival; 22 luglio – SARZANA (SP) – Moonland Festival; 23 luglio – BRA (CN) – Attraverso Festival; 26 luglio – JESI (AN) – Festival Pergolesi Spontini; 27 luglio – GARDONE RIVIERA (BS) – Festival Tener-a-mente; 28 luglio – ORVIETO (TR) – Orvieto Sound Festival; 29 luglio – FIESOLE (FI) – Teatro Romano; 2 agosto – MANIAGO (PN) – Parco Centa dei Conti; 3 agosto – SOGLIANO AL RUBICONE (FC) – Sogliano Sonica e 17 agosto – NOTO (SR) – Scalinata della Cattedrale.
Parte integrante dello spettacolo sarà la scenografia del tutto inedita: un’installazione artistica di Francesco Filosa, dal titolo “The Sound Energy”. Suoni e connessioni sono gli elementi fondanti di un disegno scenico in cui lo spettatore è parte integrante di una rappresentazione visiva che ha propulsioni e origini ancestrali. “The Sound Energy” è il micro-universo metaforico dentro il quale la musica prende vita: al centro della scena è collocato un disco luminoso rappresentante Sirio, la stella più brillante del cielo, visibile da ogni angolo della Terra; la luce viene spezzata solo da una opportunità di trasmissione e condivisione, incarnate dall’aerofono, artisticamente riprodotto da Filosa e ispirato a quelli della Seconda Guerra mondiale. Così, quello che in campo militare era un intensificatore di suoni, una sorta di microfono direzionale che permetteva di captare i rumori a lunga distanza e individuare così la direzione di provenienza di aerei nemici, qui diventa uno strumento per amplificare suoni, luci e suggestioni. Proprio questo elemento, infatti, prenderà vita durante il concerto: da esso si propagheranno dei fili luminosi collegati a ciascuno strumento musicale.