Analisi Barberino’s: in Italia si teme la perdita dei capelli – askanews.it

Analisi Barberino’s: in Italia si teme la perdita dei capelli

Look sale e pepe è sinonimo di fascino
Lug 17, 2024
Roma, 17 lug. – In media, il 40% degli uomini sviluppa l’alopecia androgenetica, la causa più comune di calvizie e perdita di capelli nell’uomo, prima dei 50 anni . Non è un caso, quindi, che la diradazione della chioma sia una paura condivisa da più di 1 italiano su 2.

Ad affermarlo è un’analisi condotta da Barberino’s, la catena di barbershop Made in Italy che sta rivoluzionando la professione del barbiere, dalla quale è emerso che per il 51% degli intervistati la perdita dei capelli non solo è di casa, in quanto condizione sperimentata dagli uomini della propria famiglia, ma anche un’eredità che crea timori a tutte le età: il 55% ha infatti paura di perdere i capelli nel corso della propria vita, pur con qualche differenza a livello geografico. Secondo lo studio, infatti, la preoccupazione riguarda in particolare gli uomini del nord Italia, a partire dai piemontesi (58%), seguiti dai lombardi (56%) e dai veneti (55%). La pensano diversamente i campani, che solo nel 44% dei casi manifestano questo timore.

Perdita dei capelli, ma non del fascino: solo il 9% ricorre a trattamenti. La maggior parte degli uomini crede però che il proprio fascino non dipenda dalla presenza o meno di una folta chioma (52%), tanto che solo il 9% degli intervistati utilizza regolarmente prodotti anticaduta, mentre la maggioranza afferma di non essere interessata a trattamenti che contrastano la perdita dei capelli (43%).
L’interesse è particolarmente basso in Veneto, dove si registra la concentrazione più alta di coloro che non intendono iniziare alcun tipo di trattamento anticaduta (45%). La pensano diversamente in Piemonte, dove il 32% degli intervistati è aperto all’idea, e in Lazio, dove si registra la percentuale maggiore di rispondenti per i quali l’utilizzo regolare di prodotti dedicati è già parte integrante della routine haircare (12%).

L’appeal del capello sale e pepe: solo il 7% ricorre alla tinta. A non preoccupare gli italiani è invece il capello sale e pepe, una caratteristica che accomuna il 68% degli intervistati e che risulta molto apprezzata: il 78% afferma infatti di non volerla nascondere e solo il 7% ricorre alla tinta, più o meno regolarmente. Il 15% sostiene di non escludere la possibilità di correre ai ripari in futuro.

A livello regionale, secondo l’analisi Barberino’s, i più rilassati all’idea di avere i capelli brizzolati risiedono in Piemonte e Lazio, dove rispettivamente il 56% e il 55% degli uomini afferma di piacersi anche con i capelli bianchi, mentre in Campania si registra la percentuale più alta di chi pensa che potrebbe, prima o poi, ricorrere alle tinte (33%).

I capelli brizzolati sono apprezzati a tal punto che 1 italiano su 3 pensa che rendano l’uomo più affascinante, un pensiero diffuso soprattutto tra chi ha tra i 25 e i 34 anni (36%). Di opinione diversa sono i giovani tra 18 e i 24 anni, che nel 20% dei casi — contro l’11% della media nazionale — ritengono che il capello bianco sia sinonimo di perdita di fascino.

Ispirazioni look: sono gli attori internazionali (e non gli influencer) a dettare le tendenze. Ma a chi si ispirano gli italiani quando devono scegliere il proprio look? A dettare le tendenze, a livello nazionale, sono in primis gli attori stranieri (36%), affiancati sul podio da quelli italiani (25%) e da calciatori ed ex calciatori (11%). Curiosamente non riscuotono grande successo, invece, i look degli influencer, fermi al 9%.

Approfondendo l’analisi, emergono alcune differenze a livello regionale: se in Lazio (40%), Lombardia (38%) e Piemonte (37%) i look maschili si ispirano principalmente a quelli degli attori stranieri, in linea con il trend nazionale, in Campania (33%) e in Emilia-Romagna (30%) si guarda soprattutto agli attori nostrani. Voce fuori dal coro è la Sicilia, dove gli uomini prendono come punto di riferimento i musicisti italiani (67%, contro il 5% della media nazionale).

La risposta, però, varia anche a seconda dell’età. La fascia tra i 18 e i 24 anni è quella che presenta la percentuale più alta di uomini che si ispirano al mondo del calcio (19%), mentre gli over 65 guardano agli altri sport, traendo ispirazione, nel 24% dei casi, dagli altri atleti professionisti: una percentuale più alta non solo rispetto a tutte le altre fasce d’età, ma anche alla media nazionale.

Gli attori stranieri, invece, sono un punto di riferimento in particolare per chi ha tra i 45 e i 54 anni (al di sopra della media nazionale, con il 42%), ma anche per chi ha tra i 25 e i 44 anni. Seguono, per tutti coloro che hanno tra i 25 e i 54 anni, gli attori italiani, che invece sono la prima fonte di ispirazione per gli uomini tra i 55 e i 64 anni (41%, contro il 25% della media nazionale).

“Gli attori stranieri sono da sempre un’importante fonte di ispirazione, a partire da Brad Pitt, noto per i tagli versatili e per essere un’indiscussa icona di stile, e da Ryan Gosling, che sfoggia spesso un look pulito e raffinato: l’ideale per chi cerca una soluzione elegante e senza tempo. Tra gli attori italiani, invece, a dettare tendenza sono Raoul Bova, che si mostra sempre con un taglio corto e curato, adatto a chi cerca un look professionale ma di tendenza, e Alessandro Borghi, più versatile e audace, oltre che una delle star nostrane più imitate”, spiega Luca Mannina, master barber di Barberino’s. “Nel mondo dello sport, invece, spiccano ex calciatori come David Beckham, un vero e proprio trend setter che negli anni ha mostrato tagli e stili diversissimi fra loro ma sempre alla moda, e Claudio Marchisio, famoso per il suo look ordinato ma al tempo stesso sofisticato. A questi si affianca il tennista Roger Federer, che con il suo look classico riflette la sua eleganza dentro e fuori dal campo. Anche la musica ha le sue icone: un esempio nostrano è Jovanotti, che con i suoi tagli spesso spettinati e la barba incolta trasmette freschezza e spontaneità”.

I look meno apprezzati dagli italiani: al primo posto la cresta (26%). Quando si parla di look, ci sono alcune scelte che gli italiani sembrano non gradire particolarmente. È il caso della cresta, che per il 26% degli intervistati è la scelta di stile meno apprezzata; sul podio anche il taglio molto corto ai lati e con sfumature artistiche (19%) e il mullet (14%), tornato di moda dopo aver dettato le tendenze negli anni Ottanta. Fuori dalla Top 3, ma a poca distanza, il capello rasato (13%), seguito dalle tinte platino (12%), tra i trend più gettonati dell’estate 2024, soprattutto tra i più giovani.

L’insofferenza verso la cresta si fa sentire in particolare (e ben al di sopra della media nazionale) tra coloro che hanno vissuto in prima persona gli anni d’oro del punk, ossia gli over 65 (48%) — che nel 24% dei casi affermano inoltre di non amare nemmeno le tinte platino —, e tra i 45 e i 54 anni (33%). Il taglio molto corto ai lati e con sfumature artistiche non è gradito soprattutto da chi ha tra i 18 e i 24 anni (25%), una fascia che inoltre non gradisce il mullet, scelto dal 22% come look meno apprezzato.

La cresta non mette d’accordo solo le diverse generazioni, ma anche le regioni: è infatti il look meno apprezzato in tutto lo Stivale, a eccezione della Campania, dove scende all’11% (contro il 26% su base nazionale) e dove a guidare il podio degli stili meno amati c’è il taglio molto corto ai lati e con sfumature artistiche (33%).