Roma, 16 lug. (askanews) – “La politica agricola incentrata sugli agricoltori rientra tra le priorità orizzontali della presidenza ungherese e l’interesse degli agricoltori dovrebbe essere riportato al centro del processo decisionale dell’UE”. Lo ha detto ieri István Nagy, ministro ungherese dell’Agricoltura, nel corso del primo Agrifish sotto la nuova presidenza ungherese. “Ci concentreremo sul garantire che il futuro dell’agricoltura a livello competitivo, a prova di crisi, sostenibile, favorevole agli agricoltori e basato sulla conoscenza”, ha detto.
La presidenza ungherese ha presentato il programma di lavoro per il prossimo semestre, delineando le principali priorità nel settore dell’agricoltura e della pesca. Tra le sue sette priorità generali c’è quella di mettere in atto una politica agricola europea incentrata sugli agricoltori, obiettivo strettamente collegato ad altre due priorità trasversali della presidenza, vale a dire la competitività e la risposta alle sfide demografiche.
Nel prossimo semestre, la presidenza ungherese intende “incoraggiare il Consiglio Agricoltura e Pesca a trarre vantaggio dal periodo di transizione istituzionale e fornire indicazioni alla nuova Commissione nella formulazione delle regole della politica agricola dell’UE post-2027”. Inoltre, visto che la promozione dell’agricoltura sostenibile è una priorità chiave della presidenza, l’obiettivo è quello di trovare un equilibrio tra gli obiettivi strategici del Green Deal europeo, la stabilizzazione dei mercati agricoli e uno standard di vita dignitoso per gli agricoltori.
Il Consiglio ha anche discusso di come migliorare la sostenibilità a lungo termine delle zone rurali, concentrandosi sul ricambio generazionale e sugli aspetti demografici. E affrontare le sfide demografiche è un’altra delle sette priorità della presidenza ungherese. Le zone rurali infatti svolgono un ruolo fondamentale nella sicurezza alimentare, nella preservazione dell’ambiente e nella salvaguardia del patrimonio culturale dell’UE. Tuttavia, negli ultimi decenni hanno dovuto affrontare numerosi cambiamenti e sfide economiche e sociali, tra cui le sfide demografiche e lo spopolamento.
I ministri hanno sottolineato l’importanza delle misure del secondo pilastro della politica agricola comune (PAC) nel sostenere lo sviluppo delle zone rurali, in particolare dei programmi di sviluppo locale di tipo partecipativo, come il programma LEADER. E hanno discusso le misure che renderebbero le zone rurali più attraenti, compreso il sostegno ai giovani agricoltori affinché possano iniziare a coltivare, la semplificazione, la digitalizzazione, la stimolazione dell’innovazione e lo sviluppo di opportunità commerciali, servizi e infrastrutture.
Inoltre, i ministri hanno sottolineato che sono necessari finanziamenti adeguati per migliorare la vitalità delle zone rurali, sottolineando che la PAC deve essere integrata da altri fondi UE, nazionali e regionali.