Mediobanca, Nagel: soddisfatti evoluzione verso gestione patrimoni – askanews.it

Mediobanca, Nagel: soddisfatti evoluzione verso gestione patrimoni

Intervista a Bloomberg di ad di Piazzetta Cuccia su svolta strategica
Lug 16, 2024

Roma, 16 lug. (askanews) – “Stiamo implementando il nostro piano, questo è il nostro primo anno e siamo più che soddisfatti di ciò che abbiamo ottenuto. Perché? Perché fondamentalmente ci siamo posti l’obiettivo importante di far evolvere Mediobanca in una società di gestione patrimoniale e la gestiamo con un modello, lo chiamiamo modello di Private e Investment Banking”.

Lo ha dichiarato l’amministratore delegato di Mediobanca, Alberto Nagel che, in un’intervista a tutto campo con Bloomberg ha rimarcato i motivi della svolta strategica dell’istituto di Piazzatta Cuccia. Il cambiamento “perché Mediobanca è sempre stata vicina alla famiglia in Italia, una grande famiglia con una grande capitalizzazione. Negli ultimi 10 anni abbiamo investito molto anche nelle mid cap. Quindi oggi in Italia per crescere nel private banking bisogna essere vicini agli eventi. Gli eventi rappresentano l’apertura di capitale delle mid-corporate, quindi se hai una potente banca d’investimento che ha un forte rapporto con le famiglie, allora puoi essere presente quando accadono gli eventi. Perché anche tu gestisci quegli eventi e quindi sei molto vicino ad essere il possibile gestore patrimoniale delle loro ricchezze quando arrivano”.

Quanto al consolidamento bancario in Europa e agli ostacoli che sta incontrando Nagel segnala che “tutti parlano di consolidamento in Europa, di consolidamento bancario, ma questo difficilmente accade. Perché? Dobbiamo concentrarci sull’ostacolo e rimuoverlo. Ci sono, direi, ostacoli politici e tecnici. Ostacoli politici perché in Europa esistono ancora alcune banche di proprietà in parte statale, dove prevalgono gli interessi locali. Quindi dicono sempre ok siamo favorevoli al consolidamento ma quando vai a chiedere la cessione della quota capisci che è meglio trovare una soluzione nazionale piuttosto che una soluzione transfrontaliera. Poi ci sono questioni tecniche su cui possiamo lavorare, su cui dovremmo lavorare. Ne cito alcune: in un momento di tassi di interesse più elevati, si hanno attività a lungo termine che devono essere svalutate quando si tratta di contabilità delle fusioni, mentre le passività non verranno, si sa, rivalutate. Quindi, questo è qualcosa che dovrebbe essere riconsiderato.

Quanto a possibili piccole acquisizioni da parte di Mediobanca Nagel risponde così: “il secondo pilastro della nostra strategia è quello di far evolvere non solo la nostra gestione patrimoniale per diventare molto più grandi, cosa che sta accadendo, ma anche di far evolvere il nostro modello di investment banking, in un modo che sia considerato più orientato alla consulenza e in questo noi hanno preso di mira due settori principali. Uno è la transizione digitale e abbiamo stretto questa partnership con Arma Partners, una boutique leader nella consulenza digitale che sta sovraperformando il mercato europeo come il team più grande in Europa, e questo è un motore di crescita. La seconda è la transizione energetica: abbiamo annunciato tre delle operazioni più importanti in Europa, nel Sud Europa, quindi questi due settori fondamentali insieme anche al capitale mid-corporate e privato come dicevo prima sono il motore-chiave dell’evoluzione della nostra banca d’investimento basato su commissioni di capitale leggere”.