Roma, 16 lug. (askanews) – Questa sera Emmanuel Macron accetterà le dimissioni di Gabriel Attal, come hanno confermato all’AFP i partecipanti al consiglio dei ministri. Il giorno dopo il secondo turno delle elezioni legislative, il capo del governo aveva presentato le sue dimissioni al Presidente della Repubblica che ha preferito procrastinare.
Nelle prossime ore il Presidente della Repubblica firmerà un decreto che pone fine alle funzioni del suo Primo Ministro e del suo governo. Tuttavia, come annunciato dal Capo dello Stato in una lettera ai francesi pubblicata la settimana scorsa, il governo Attal continuerà a preoccuparsi degli “affari correnti”, in attesa della nomina di una nuova squadra di governo. Per garantire la continuità dello Stato, questo governo transitorio può tuttavia intervenire in caso di gravi eventi imprevisti, ad esempio dichiarando lo stato di emergenza.
Una tempistica che non deve nulla al caso, a due giorni dalla prima sessione della nuova legislatura. Fino ad allora i ministri – eletti o rieletti nel corso delle elezioni legislative anticipate – non potevano esercitare il loro mandato parlamentare. Questo giovedì, 18 luglio, parteciperanno quindi all’elezione del presidente della Camera. Il partito di Macron, che ha perso la maggioranza relativa, non poteva fare a meno di 17 voti in un’Assemblea divisa in tre blocchi. I ministri dimissionari potranno partecipare anche venerdì e sabato prossimi alle votazioni per le posizioni strategiche a Palazzo Borbone.
Durante questo ultimo consiglio dei ministri in qualità di capo del governo a pieno titolo, Gabriel Attal ha riassunto il suo periodo a Matignon in tre parole: “riconoscimento, passione e coraggio”. Ha precisato di essere pronto a “garantire la continuità dello Stato per tutto il tempo necessario”, pur affermando davanti al Capo dello Stato che “il futuro va scritto”.
A dieci giorni dalla cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici, la Francia si avvicina alla scadenza con un governo ancora in carica ma con un margine di manovra limitato. Non può presentare un disegno di legge, modificare regolamenti o avviare misure con un impatto finanziario. In tal caso tali decisioni verrebbero immediatamente revocate dal Consiglio di Stato. Può invece emanare decreti di nomina o ordini di garanzia delle manifestazioni.
Martedì mattina sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale diversi decreti di attuazione della legge sull’immigrazione, criticati dalla sinistra. Il governo ha quindi approfittato del pieno esercizio fino all’ultimo momento, in particolare per applicare il rifiuto o la revoca del permesso di soggiorno in caso di mancato rispetto dei “principi della Repubblica”, misura derivante dal disegno di legge sull’immigrazione.
Gabriel Attal resta quindi a Matignon e unisce alla sua funzione di primo ministro dimissionario quella di presidente del gruppo Ensemble pour la République all’Assemblea nazionale. Una situazione ambigua, che può durare quanto il Presidente lo desidera, poiché non esiste una scadenza che regoli questa pratica molto rara. I precedenti sotto la Quinta Repubblica durarono solo pochi giorni.