Roma, 12 lug. (askanews) – In una estate di accresciuto interventismo verso i giganti digitali statunitensi, la Commissione europea ha messo nel mirino anche X, il social rilevato negli anni scorsi da Elon Musk, accusandolo di una serie di violazioni delle recenti regole quadro sui servizi digitali, tra cui sulle utenze “certificate”, ritenute ingannevoli, sulla trasparenza nella pubblicità e sulla mancata accessibilità ai dati a ricercatori indipendenti.
Con un comunicato, la Commissione ha riferito di aver informato X del suo parere preliminare secondo cui viola nei suddetti aspetti le norme del “Digital Services Act”. E che se questo dovesse risultare confermato in base alla procedura avviata, la società rischia sanzioni fino al 6% del suo fatturato globale.
Nello specifico, secondo Bruxelles gli “account verificati” su X con il “marchio di controllo blu” possono ingannare gli utenti perché chiunque può abbonarsi per ottenere lo status. Sulla pubblicità, il social “non fornisce un archivio consultabile e affidabile – prosegue il comunicato – ma pone invece in essere caratteristiche di progettazione e barriere di accesso che rendono l’archivio inidoneo a fini di trasparenza nei confronti degli utenti”. Infine, X non fornisce ai ricercatori l’accesso ai suoi dati pubblici in linea con le condizioni stabilite nella legge sui servizi digitali.