Washington DC, 12 lug. (askanews) – Il presidente americano Joe Biden è oggi impegnato nella sua campagna elettorale in uno stato chiave come il Michigan, dove, secondo i suoi, deve vincere per essere rieletto. All’interno della sua cerchia c’è soddisfazione per la sua performance in solitaria alla conferenza stampa alla fine del summit Nato, momento cruciale nelquale ha avuto gli occhi del mondo addosso. Ma anche consapevolezza che non si è riusciti a mettere un freno alla valanga di domande sulla sua salute che hanno debordato, invece di lasciare più spazio a temi come la sicurezza e la difesa. Un alto funzionario democratico ha detto alla Cnn tramite messaggio che è andato “meglio, ma non ha segnato”. Biden nella conferenza stampa ha detto in una battuta che quelli del suo staff “parlano, parlano molto”.
Detroit è fondamentale insomma: la deputata Hillary Scholten (del Michigan) è una di quelli che hanno chiesto a Biden di abbandonare la corsa. In base ai dispacci del pool della Casa Bianca, Biden è salito a bordo sull’AF1 a passo svelto. Non indossava la cravatta. E il viaggio arriva mentre il presidente ha promesso di andare avanti con la campagna elettorale 2024. In tutto sono una dozzina gli democratici alla Camera (e almeno un senatore) che hanno pubblicamente chiesto a Biden di ritirarsi dalla corsa presidenziale. Il deputato Mike Levin della California è l’ultimo dem a chiederlo.
Ma Biden appare più che deciso a restare in corsa, confermando il suo carattere indomabile e risoluto che lo ha portato anche a quella posizione molto ferma – per certi versi diversa da quella presa da altri suoi predecessori – nei confronti dell’invasione dell’Ucraina e più in generale rispetto alla Russia e a Vladimir Putin.
Biden sa bene che non tutti sono dalla sua parte. Il New York Times – il cui comitato editoriale non sostenne neppure la candidatura di Biden che lo portò alla sua prima elezione – ha riferito che i donatori stanno trattenendo circa 90 milioni di dollari, a causa di preoccupazioni sulla fattibilità della rielezione del presidente.
Il tutto fa inevitabilmente il gioco di Donald Trump, candidato in pectore per i repubblicani, che però – a sorpresa – in un programma radiofonico ha detto che pensa che la conferenza stampa di Biden di giovedì non sia stata “un disastro totale”, aggiungendo di non credere che possa essere “la fine per lui”. Ha anche detto di pensare che lui e Biden abbiano un “obbligo” nei confronti del pubblico americano di discutere di nuovo e ha suggerito che lui e Biden si sottopongano insieme a dei test cognitivi.
La questione dei test neurologici è stata il centro della conferenza stampa di Biden: un argomento che è in cima ai dibattiti in America da giorni, con una frequenza quasiimbarazzante. L’attuale presidente degli Stati Uniti – e la sua amministrazione – ha detto chiaramente di aver effettuato le visite necessarie, ma che i suoi medici non ritengono che abbia bisogno di sottoporsi a dei test: in un passaggio, nelle risposte ai giornalisti, ha anche fatto notare che invece a Trump nessuno li chiede. Senza sottolineare se il suo contendente ne abbia bisogno o meno.
Dopo Detroit, Biden continuerà a viaggiare, la prossima settimana, dirigendosi in Texas e Nevada. Nel frattempo, la Convention nazionale repubblicana inizierà lunedì a Milwaukee, dove Trump dovrebbe diventare il candidato ufficiale, senza troppe difficoltà nonostante i processi e gli scandali che lo riguardano. (di Cristina Giuliano)