Gianotti (Cern) a G7 ministeriale: infrastrutture di ricerca centrali – askanews.it

Gianotti (Cern) a G7 ministeriale: infrastrutture di ricerca centrali

Da governi servono policy per i rischi che può comportare l’IA
Lug 10, 2024
Bologna, 10 lug. (askanews) – In Italia abbiamo centri di ricerca come il Tecnopolo di Bologna e il Laboratorio nazionale del Gran Sasso, che sono “fiore all’occhiello” e possono “trattenere i nostri giovani e attirare giovani dall’estero”. Ecco perché per il futuro “le infrastrutture di ricerca giocano un ruolo centrale”. Lo sostiene il direttore generale del Cern di Ginevra, Fabiola Gianotti, intervenuta alla riunione ministeriale del Gruppo dei 7 su scienza e tecnologia a Bologna. L’intelligenza artificiale porta con sé “opportunità e rischi” ecco perché – ha detto a margine dei lavori – è opportuno che “i governi sviluppino policy per permettere un suo utilizzo accurato e oculato”.

“Le infrastrutture di ricerca sono molto importanti, giocano un ruolo speciale nella società di oggi non solo per il loro impatto scientifico e tecnologico ma anche come luoghi in cui si promuove la collaborazione di scienziati di tutto il mondo – ha spiegato Gianotti -. Il Tecnopolo è chiaramente un fiore all’occhiello e l’Italia deve essere molto fiera di questo”.

“Dotarsi di grandi infrastrutture e di ricerca per un paese è molto importante – ha aggiunto -. Il Tecnopolo, il Laboratorio Gran Sasso e altri laboratori sono importanti per attirare i giovani, per trattenere i nostri giovani e attirare giovani dall’estero”. Un’occasione in più per valorizzare il lavoro delle ricercatrici donne. “La frazione di donne che si accostano alle attività scientifiche e tecnologiche aumenta – ha detto Gianotti -. Chiaramente c’è ancora tantissimo da fare. Quando io arrivai al Cern nel 1994 le donne scienziate erano al 4% adesso sono al 20%, quindi c’è stato molto progresso ma bisogna continuare”.

“Il Tecnopolo porta infrastruttura molto avanzata in termini di calcolo ma anche la possibilità di attirare giovani in ricercatori, tecnici e ingegneri – ha spiegato il direttore del Cern – ma anche di far collaborare diverse istituzioni e persone di tutto il mondo. Quindi è un valore aggiunto che va al di là dell’infrastruttura stessa ma questa ampiezza di respiro e di aprire l’Italia alla partecipazione mondiale”.

L’intelligenza artificiale porta con sé “grandi opportunità come tutte le tecnologie ma anche rischi. E’ molto importante che i governi sviluppino policy per permettere un utilizza accurato e oculato dell’intelligenza artificiale” ha concluso.