Città del Vaticano, 9 lug. (askanews) – Il tema del ruolo delle donne nella Chiesa avrà ancora molto spazio delle riflessioni della Seconda Sessione della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi che si aprirà, con Papa Francesco, a Roma in ottobre. E’ ciò che già emerge sfogliando l'”Instrumentum laboris”, il documento di sintesi redatto per preparare alla discussione i partecipanti all’importante assise ecclesiale, presentati oggi in Vaticano.
Facendo sintesi di quanto emerso già nella prima Assemblea, l’Instrumentum non omette di ricordare che “alcune Chiese locali chiedono che le donne siano ammesse al ministero diaconale” aggiungendo però che “altre ribadiscono la loro contrarietà”. Da qui la conclusione che “su questo tema, che non sarà oggetto dei lavori della Seconda Sessione, è bene che prosegua la riflessione teologica, con tempi e modalità adeguati”.
Ma rispetto al ruolo della donna nella Chiesa, si legge ancora nel lungo documento presentato oggi, “il primo cambiamento da operare è quello della mentalità: una conversione a una visione di relazionalità, interdipendenza e reciprocità tra donne e uomini, che sono sorelle e fratelli in Cristo, in vista della comune missione. Sono la comunione, la partecipazione e la missione della Chiesa a soffrire le conseguenze di una mancata conversione delle relazioni e delle strutture”.
“I contributi delle Conferenze Episcopali riconoscono che sono numerosi gli ambiti della vita della Chiesa aperti alla partecipazione delle donne. Tuttavia notano anche che queste possibilità di partecipazione rimangono spesso inutilizzate. – si legge ancora – Per questo suggeriscono che la Seconda Sessione ne promuova la consapevolezza e ne incoraggi l’ulteriore sviluppo nell’ambito delle Parrocchie, delle Diocesi e delle altre realtà ecclesiali, compresi gli incarichi di responsabilità. Chiedono inoltre di esplorare ulteriori forme ministeriali e pastorali che dare migliore espressione ai carismi che lo Spirito effonde sulle donne in risposta alle esigenze pastorali del nostro tempo”.
(SEGUE)Città del Vaticano, 9 lug. (askanews) – Dai contributi venuti dalle diverse Conferenze Episcopali emergono poi alcune richieste concrete da sottoporre all’esame della Seconda Sessione, tra cui: “la promozione di spazi di dialogo nella Chiesa, in modo che le donne possano condividere esperienze, carismi, competenze, intuizioni spirituali, teologiche e pastorali per il bene di tutta la Chiesa; una più ampia partecipazione delle donne nei processi di discernimento ecclesiale e a tutte le fasi dei processi decisionali (elaborazione e presa delle decisioni); un più ampio accesso a posizioni di responsabilità nelle Diocesi e nelle istituzioni ecclesiastiche, in linea con le disposizioni già esistenti”. Nella prima fase dei lavori sinodali si è poi chiesto “un maggiore riconoscimento e un più deciso sostegno alla vita e ai carismi delle Consacrate e il loro impiego in posizioni di responsabilità; l’accesso delle donne a posizioni di responsabilità nei Seminari, negli Istituti e nelle Facoltà teologiche; l’aumento del numero delle donne che svolgono il ruolo di giudice nei processi canonici”.
“I contributi – conclude l’Instrumentum Laboris – continuano inoltre a chiedere attenzione all’uso del linguaggio e di una serie di immagini tratte dalle Scritture e dalla tradizione nella predicazione, nell’insegnamento, nella catechesi e nella redazione dei documenti ufficiali della Chiesa”.