Roma, 9 lug. (askanews) – Un 2023 difficile e un 2024 ancora incerto. Assodistil, l’associazione nazionale industriali distillatori di alcoli e acquaviti, nella 78esima assemblea annuale, svoltasi oggi a Roma, fa il punto sul settore distillatorio che ha passato un anno, il 2023, fatto di luci e ombre. E le prospettive non sono migliori per il 2024 che si profila complesso, con una vendemmia tra le più scarse degli ultimi 76 anni e l’aumento dell’incidenza dei costi fissi.
A questo si aggiunge anche la minaccia del Pakistan, Paese Extra UE, che beneficia di un regime commerciale preferenziale esente dai dazi alle importazioni nel mercato UE. Nonostante una leggera flessione nel 2023 rispetto al 2022, l’aumento dei volumi di importazione di etanolo dal Pakistan in Italia è stato del 160% rispetto al 2021 con un danno complessivo stimato per le aziende di bandiera che nel 2023 ammonta ad oltre 30 milioni di euro.
AssoDistil, in collaborazione con molti altri produttori UE e tramite le associazioni rappresentative unionali ha recentemente presentato alla Commissione europea un dossier che dimostra l’urgente necessità di attivare clausole di salvaguardia esistenti nel Regolamento GSP per frenare i fenomeni di abuso di condizioni favorevoli, come nel caso pakistano. “Siamo in attesa di un pronto intervento di Bruxelles che ripristini immediatamente i dazi per l’importazione dell’etanolo nell’Unione Europea, indispensabili per ristabilire la competitività dei produttori europei nei confronti di un Paese in cui non vengono rispettate le regole sul lavoro, sull’ambiente e sul sociale”, ha spiegato Antonio Emaldi, presidente di AssoDistil.