Roma, 4 lug. (askanews) – “Oggi è una giornata significativa, apre un reparto di oncoematologia pediatrica chiuso da anni, ma che fa parte di una storia di qualità dl Policlinico Umberto I. Sono state fatte scelte di qualità, ci sono tutte le premesse e, insieme all’apertura del blocco operatorio, è un bel segnale della volontà di investire in questo ambito per noi fondamentale”. Così il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, che oggi ha preso parte all’inaugurazione della nuova sala operatoria della clinica pediatrica del policlinico Umberto I a Roma.
Una lunga visita, quella di Rocca nel nosocomio romano, insieme ai vertici del Policlinico, tra questi il Direttore generale dell’Umberto I Fabrizio D’Alba e Antonella Polimeni, rettrice dell’Università La Sapienza. Rocca ha spiegato che tra le sue priorità c’era quella di avere “una oncoematologia pediatrica pubblica” e proseguire con attenzione al miglioramento dei servizi ospedalieri della Regione.
Come spiegato dal Direttore generale D’Alba una nuova strumentazione tecnologicamente avanzata e sistemi di videoconferenza per la condivisione di immagini e procedure interventistiche per le due nuove sale operatorie della clinica pediatrica del policlinico Umberto I di Roma, per un costo complessivo di 1,6 milioni di euro e da settembre ripartirà a pieno regime il reparto di oncoematologia pediatrica, chiuso dal Covid, con l’assunzione di dirigenti medici per ricomporre l’equipe dello storico reparto. Per quanto riguarda le sale operatorie, il sistema di integrazione consente tutte le attività di video chirurgica e chirurgia open con la possibilità di trasmettere e ricevere dati ed immagini con connessione al Pacs (sistema di acquisizione risonanze e tac). In questo modo il chirurgo può richiamare e visualizzare real time tac, risonanze sui monitor di sala, allo stesso tempo può accedere tramite connessione, ad esempio, per un confronto con l’anatomopatologo e chiedere di analizzare in tempo reale per poi decidere il tipo di intervento. Inoltre, la scelta di installare le sale operatorie integrate di questa tipologia in un policlinico universitario sottolinea l’importanza e gli investimenti che si riconoscono alla formazione dei nuovi medici chirurghi. “Sono molto orgoglioso che questa attività dell’oncoematologia riparta sotto la mia amministrazione, perché avere un’oncoematologia pediatrica pubblica è stato da subito uno dei miei primi obiettivi senza nulla togliere alle altre eccellenze presenti sul territorio. Riparte con grande qualità anche la chirurgia pediatrica, inserita a pieno titolo nella rete dell’emergenza-urgenza. Sono dei segnali importanti, tassello dopo tassello stiamo ricostruendo la sanità pubblica”, ha concluso Rocca. “Questo è un atto simbolico nel senso che noi oggi riapriamo un capitolo importante della nostra storia.
Nei prossimi giorni prenderanno servizio altri dirigenti medici per ricomporre l’equipe dello storico reparto di oncoematologia pediatrica del policlinico – ha spiegato d’Alba – ripartiamo nel solco della nostra tradizione, la clinica pediatrica voleva riqualificarsi anche in ambito oncologico, la Regione voleva creare un polo alternativo pubblico di oncoematologia e noi oggi ripartiamo con quello che noi vogliamo sia un percorso di successo. Parallelamente abbiamo inaugurato le due nuove camere operatorie di ultimissima generazione per la chirurgia pediatrica per tornare a giocare quel ruolo che prima avevamo sull’emergenza pediatrica e riaprirà l’h24 pediatrico chirurgico. Questo per dire che il policlinico vuole continuare, potenziando il proprio ruolo, a essere centrale nell’offerta pediatrica. È un inizio, ci sarà progressione nell’attività sulla presa in carico dei pazienti oncologici. Avremo qualche settimana di predisposizione e immediatamente dopo l’estate inizieremo con i primi trattamenti”, ha concluso. Soddisfatta anche la rettrice Antonella Polimeni. “Questi investimenti servono per spingere un ammodernamento generale. I nuovi macchinari sono il frutto di una necessità delle nostre aziende ospedaliere che sono anche strutture di formazione dei futuri chirurghi”.