Roma, 1 lug. (askanews) – La Corte suprema spagnola ha rifiutato di concedere l’amnistia al leader indipendentista Carles Puigdemont, in esilio dopo il fallito tentativo di secessione della Catalogna nel 2017, e ha mantenuto il mandato di arresto nei suoi confronti. “Il giudice della Corte Suprema ha emesso oggi un’ordinanza in cui dichiara l’amnistia non applicabile al reato di appropriazione indebita nel caso contro l’ex presidente della Generalitat Carles Puigdemont”, ha precisato la corte in un comunicato diffuso oggi.
Tale decisione è impugnabile entro tre giorni dalla notifica alle parti, precisa il documento. Il 30 maggio, il parlamento spagnolo ha adottato una legge di amnistia per i separatisti catalani, il prezzo che il primo ministro socialista Pedro Sánchez ha dovuto pagare per tornare al potere a novembre grazie al sostegno dei due partiti separatisti catalani, che in cambio hanno preteso questa misura. La legge è stata promulgata l’11 giugno.L’obiettivo dei legislatori era che i tribunali iniziassero immediatamente a cancellare i mandati di arresto nei confronti dei separatisti fuggiti all’estero e che tali cancellazioni restassero valide in attesa dell’esame dei ricorsi presentati contro la legge, un processo che potrebbe richiedere mesi o addirittura anni.
Sono più di quattrocento le persone processate o condannate per reati legati al tentativo di indipendenza della Catalogna nel 2017: il compito si preannuncia arduo per i tribunali, che dovranno decidere caso per caso.