Roma, 29 giu. (askanews) – Musica elettronica, pop e world music sono gli ingredienti di Nausicaa, il nuovo singolo dei Crifiu. La band salentina stupisce ancora una volta con un sound nuovo ed intrigante che si proietta nel Futuro e canta i valori dell’ospitalità, della fratellanza e dell’inclusione.
Nausicaa -la figlia del re, la giovane ragazza raccontata da Omero nell’Odissea, che accoglie Ulisse naufrago nel suo viaggio da Troia ad Itaca e gli dà aiuto prima ancora di chiedergli il suo nome e cognome- diventa la metafora dell’inclusione e della solidarietà umana, stella polare che illumina, ancora oggi, la strada del rapporto con l’altro.
Prodotto da Dilinò e distribuito da Believe, Nausicaa vanta la partecipazione di un coro di ragazze e ragazzi, quel “mondo nuovo che arriva” cantato nel brano: le nuove generazioni a cui dare voce ed ascolto, innamorandoci della loro bellezza.
“In un tempo guerre ed egoismi, Nausicaa ci insegna come l’ospitalità e la solidarietà appartengano da sempre all’animo, alla natura e alla cultura dell’uomo”, raccontano i Crifiu.
“Accogliere l’altro, ospitare il forestiero, dare da mangiare a chi è affamato, vestire chi è nudo e aprirgli le porte di casa e del cuore, prima ancora di domandargli la sua carta d’identità, era al tempo dei greci e fino alla cultura contadina dei nostri nonni, un valore sacro. Perché nel volto dell’altro, sia uno straniero o un mendicante, un forestiero o il nostro vicino di casa, si può nascondere un dio. Per questo chi accoglieva dava un dono all’ospite: perché onorato che un dio gli avesse fatto visita”.
Contro ogni forma di bullismo, razzismo e violenza, l’antidoto migliore resta l’amore. “Di fronte a un uomo che è a riva, di fronte a un bimbo che grida, per ogni donna ferita, fare come Nausicaa, andare incontro alla vita stretti alla vita”. Lo cantano i Crifiu insieme a un coro di bambini e di ragazzi che ricordano e insegnano al mondo degli adulti il senso della fraternità. “Oggi, crescendo, si è smarrito quel senso e quell’antica tradizione che i popoli delle terre bagnate dal Mediterraneo custodivano: condividere un pezzo di pane con l’altro, sentirsi parte di una comunità”.
Un nuovo capitolo per i Crifiu che anticipa il prossimo lavoro discografico a cui la band sta lavorando in questi mesi. Un brano dalla musicalità originale che, attingendo dal mito e dal passato, sa di futuro.
(segue)