Mantova, 28 giu. (askanews) – “Secondo un’indagine fatta dall’Aspen recentissima, il 58% delle imprese intervistate ritiene che gli strumenti dell’intelligenza artificiale miglioreranno produttività, il tempo della ricerca, il tempo del rapporto con il mercato. Insomma, per il 58% tutto sommato le cose andranno bene. Il 42% è timoroso. Che vuol dire? Che esiste una consapevolezza molto forte nel mondo economico della necessità di cavalcare il fenomeno, conoscerlo, governarlo, gestirlo. I problemi non mancano e le imprese stesse lo sanno: c’è una questione di privacy, c’è una questione di controllo, c’è anche una questione di porte aperte alle possibilità delle interferenze da parte dei cybercriminali”. Lo ha detto Antonio Calabrò, vicepresidente di Assolombarda e Antonio Calabrò, vicepresidente di Assolombarda e presidente del Forum Fondazione Symbola, intervistato da askanews a Mantova a margine della seconda giornata del Seminario Estivo di Fondazione Symbola.
“Però questo non toglie che vanno fatte delle scelte molto importanti delle imprese a investire ma soprattutto dell’Unione Europea ad avere un ruolo di primo piano nello scenario geopolitico – sottolinea Calabrò -. Gli americani da tempo si muovono sull’intelligenza artificiale, sia le grandi corporations che le imprese medio grandi che medie. I cinesi investono moltissimo, l’Europa finora ha fatto una buona scelta di regolazione ma non basta naturalmente : bisogna crescere e quegli 80-100 miliardi all’anno necessari perchè l’Europa abbia un suo ruolo, come Europa, sul mercato dell’industria e dell’Ia, che vuol dire anche sul mercato della difesa, è una spesa necessaria, che bisognerà fare, chiunque governi l’Europa nei prossimi anni”, conclude il presidente del Forum Fondazione Symbola.