Fine Mercato Tutelato: un quinto degli italiani non sa in che regime di mercato siano le proprie utenze – askanews.it

Fine Mercato Tutelato: un quinto degli italiani non sa in che regime di mercato siano le proprie utenze

Indagine Selectra
Giu 28, 2024
Roma, 28 giu. – Il 1° luglio segna il termine ultimo per il Mercato Tutelato per come lo conoscono attualmente i consumatori e finisce il periodo “ponte” in cui era ancora possibile rimandare il passaggio al Mercato Libero. Dopo il Mercato Tutelato del gas, terminato lo scorso 31 dicembre, anche l’energia elettrica passa dunque al nuovo regime, trovando però molti italiani ancora impreparati ai cambiamenti che questo termine porta con sé: il 45,2% dei consumatori non è infatti a conoscenza del passaggio al Mercato Libero e circa un quinto (17,6%) non sa attualmente in quale regime di mercato siano le proprie utenze domestiche. È quanto emerge da un’indagine condotta – su un campione rappresentativo della popolazione nazionale – da Selectra, il servizio gratuito che confronta i principali fornitori di luce, gas e internet. L’obiettivo è capire il livello di consapevolezza degli italiani nei confronti del mercato energetico e dei cambiamenti cui andranno incontro gli utenti domestici.

Il 34,1% dei consumatori intervistati ha ammesso inoltre di non essere a conoscenza delle conseguenze del non scegliere un fornitore nel Mercato Libero entro il termine fissato, ovvero – nel caso degli utenti non vulnerabili – il passaggio automatico e senza interruzione della fornitura nel Servizio a Tutele Graduali (STG), in cui le condizioni contrattuali ed economiche sono inquadrate da ARERA (Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente).

“Senza dubbio, questa scadenza ha causato confusione tra i consumatori che si sono scoperti ancora indecisi circa l’offerta da sottoscrivere che più si adatta alle proprie necessità”, spiega Antoine Arel, co-founder di Selectra.net. “La survey ha purtroppo evidenziato che, malgrado tutti questi anni passati a discutere della fine del Mercato Tutelato, gli Italiani sono impreparati, segno che c’è ancora tanto da fare per avere consumatori di energia pienamente consapevoli. C’è però un dato positivo: dalla nostra indagine è anche emerso che il 53,6% degli Italiani, che siano sul Libero o sul Tutelato, è soddisfatto dei servizi offerti dai propri fornitori di energia elettrica. Per cui possiamo dire che la concorrenza funziona, la qualità del servizio è buona e la fine del Tutelato, con il tempo, non rappresenterà una fonte di preoccupazione”.

Per il 31,7% passare al Libero è vantaggioso, ma solo scegliendo bene
Secondo l’indagine di Selectra, il 24% dei consumatori considera questo cambiamento come uno svantaggio mentre più di un terzo (37,5%) ritiene che il passaggio al Mercato Libero possa essere vantaggioso. In particolare, il 31,7% lo ritiene vantaggioso per chi è abile a navigare tra le diverse offerte dei gestori.

Proprio alla luce di questi dati, diventa fondamentale il ruolo dei comparatori, come spiega Antoine Arel: “Noi comparatori, sia privati che pubblici come il Portale Offerte, ci impegniamo tutti i giorni per informare i clienti e aiutarli a trovare la tariffa ideale. I nostri siti sono liberamente accessibili online, l’auspicio è che sempre più Italiani li consultino”.

Utenza vulnerabile: 9 su 10 non sanno di cosa si tratta. Dalla survey di Selectra emerge inoltre molta confusione per quanto riguarda la categoria degli utenti “vulnerabili”: l’87,6% degli intervistati, infatti, non sa distinguere tra consumatori vulnerabili e non.
I 4,5 milioni di clienti vulnerabili – ricorda Selectra – sono quegli utenti domestici in condizioni economicamente svantaggiate o di salute tali da richiedere l’utilizzo di apparecchiature medico-terapeutiche alimentate da energia elettrica oppure con disabilità ai sensi dell’articolo 3 legge 104/92 o, ancora, intestatari di utenza in struttura abitativa di emergenza a seguito di eventi calamitosi o di utenza in un’isola minore non interconnessa o, in ultimo, di età uguale o superiore ai 75 anni. Solamente per questi utenti domestici, il Servizio di Maggior Tutela continuerà anche successivamente al 1° luglio.

La differenza tra Mercato Tutelato e Libero: cosa cambia davvero per i consumatori. La differenza sostanziale tra i due regimi di mercato sta innanzitutto nel prezzo: nel Servizio di Maggior Tutela veniva stabilito dall’Autorità e cambiava ogni tre mesi senza possibilità di “bloccare” la tariffazione della materia energia, mentre nel Mercato Libero il fornitore può stabilire autonomamente il suo prezzo con offerte che possono prevedere un costo fisso al kWh per uno o due anni. A differenza del Tutelato, nel Mercato Libero l’utente può attivare con lo stesso gestore le utenze di luce e gas, gestendole da un’unica app e rivolgendosi a un’unica assistenza clienti.

Inoltre, per quanto riguarda il Mercato Libero, c’è la possibilità di scegliere tra una vasta gamma di fornitori e tariffe, mentre per il Mercato Tutelato la tariffa era indicata da ARERA, uguale per tutti i clienti e senza possibilità di scegliere il fornitore. Nel nuovo contesto sarà possibile personalizzare la propria fornitura di energia in base alle singole esigenze, ma anche a scelte più etiche. Infatti, oltre a offerte personalizzate e servizi aggiuntivi, si potranno selezionare gestori e offerte che privilegiano fonti rinnovabili, per un consumo più consapevole e meno impattante sull’ambiente.

Il cliente diventa dunque protagonista nella gestione delle proprie utenze: per questo è fondamentale comprendere le differenze tra i due mercati e informarsi adeguatamente per prendere la decisione più vantaggiosa.