Roma, 27 giu. (askanews) – Aperto alla presenza del sindaco di Roma Roberto Gualtieri, l’assessore capitolino alla Mobilità Eugenio Patanè e l’amministratore delegato e Dg di Rete Ferroviaria Italiana Gianpiero Strisciuglio il cantiere del percorso ciclopedonale che collegherà Monte Ciocci a San Pietro.
Un percorso ciclopedonale di 1,5 km per collegare l’esistente pista ciclabile da Monte Mario – Monte Ciocci a San Pietro, verrà completato dalla riqualificazione e il riutilizzo di aree e manufatti non più a uso del trasporto ferroviario, dalla realizzazione della Nuova Francigena Urbana e lo scambio intermodale tra Trasporto Pubblico Locale – bicicletta, il collegamento tra la stazione S. Pietro Vaticano e la stazione della metro Valle Aurelia. Per il finanziamento dell’opera sono previsti 6,7 milioni provenienti dai fondi giubilari.
“È uno dei cantieri più belli del Giubileo ed è uno dei primi che abbiamo deciso di fare quando è iniziata la mia esperienza di Commissario del Giubileo, perché è davvero un tratto fondamentale da realizzare; – ha dichiarato il sindaco Gualtieri – è una pista ciclabile che aggiunge un chilometro e mezzo alla dotazione ciclabile di Roma e lo fa con un percorso protetto e sicuro. È forse una delle più belle ciclabili del mondo, per cui dobbiamo esserne consapevoli con sobrietà e legittimo orgoglio”. “Questo progetto – ha spiegato l’assessore Patanè – non ha nulla a cui invidiare alla high line di New York. Si tratta di un’opera di livello mondiale il cui progetto ha già preso diversi premi in ambito europeo. Sarà una meraviglia di Roma e un’opera strategica per la mobilità sostenibile che collegherà diversi nodi del tpl. E non si tratterà solo di lavori superficiali sulla pista ma sull’infrastruttura stessa”.
Le greenways “offrono alle persone la possibilità di muoversi a piedi o in bicicletta, connettendo tra loro più comunità e riducendo al contempo l’inquinamento; – ha affermato Strisciuglio – già oltre 500 km di ex linee ferroviarie del Gruppo FS sono state trasformate in greenways e oltre 1000 chilometri di linee dismesse potrebbero essere recuperate per lo stesso scopo, favorendo una mobilità verde e sempre più integrata con mezzi di trasporto a basso impatto ambientale”.