Milano, 21 giu. (askanews) – Non fermarsi e, anzi cercare di andare oltre i confini: con questo spirito l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano ha affrontato l’edizione 2024 della Giornata della Ricerca, che ha visto anche la premiazione di diversi giovani ricercatori. “Questo istituto è un istituto scientifico, una fondazione pubblica, è un istituto scientifico con dentro un ospedale – ha detto ad askanews Gustavo Galmozzi, presidente dell’Istituto Nazionale dei Tumori -. Questo dice che la ricerca è il nostro core business, la ricerca del laboratorio portata poi al letto del paziente. Questa ricerca si chiama ricerca traslazionale, ma non è l’unico obiettivo, è certamente molto importante, ma noi facciamo ricerca anche dal punto di vista degli stili di vita, della medicina preventiva, della medicina predittiva e vorremmo anche molto fare ricerca sui modelli organizzativi”.
L’Istituto milanese svolge un ruolo da capofila a livello europeo in molti settori ed ha attivato 141 progetti di ricerca, ha realizzato 835 pubblicazioni e il bilancio sezionale della ricerca nel 2023 ammonta a 57,3 milioni di euro. Numeri che testimoniano anche obiettivi ambiziosi. “In accordo a quello che anche l’Unione Europea chiede attraverso i suoi piani contro il cancro – ha aggiunto il direttore scientifico Giovanni Apolone – l’obiettivo è entro il 2030 di migliorare la qualità della vita dei pazienti, ridurre la mortalità e aumentare la sopravvivenza. È un obiettivo non facile, ma le scoperte e la trasformazione di questa innovazione nella pratica corrente ha subito un’accelerazione molto importante e il nostro istituto si schiera con i migliori istituti europei in questo tentativo”.
Ma come viene fatta effettivamente la ricerca nell’Istituto? “Con competenza, con inventiva con passione – ci ha risposto il direttore generale dell’INT, Carlo Nocora – sono le tre caratteristiche dei nostri giovani. La competenza vuol dire conoscenza, vuol dire idee, soluzioni, rapporti, comunicazione, l’inventiva, l’innovazione, la curiosità, il cercare di contaminare chi è al letto del paziente e chi è in laboratorio, il lavorare insieme, il cercare di dare una risposta ai dubbi e poi la passione, la passione per la ricerca. Vede, ricerca e cura sono due facce della stessa moneta che virtualmente i nostri pazienti tutti i giorni virtualmente ci danno. Quindi è impossibile scendere la ricerca e la cura perché fanno parte del nostro compito, cioè risolvere un bisogno di salute dei nostri malati”.
Alla Giornata della Ricerca ha preso parte anche Gianluca Comazzi, assessore regionale al Territorio e Sistemi verdi. “Regione Lombardia – ci ha detto – è qui a testimoniare ancora una volta il suo supporto, la sua gratitudine, la sua riconoscenza e anche una grande convinzione che noi abbiamo che la ricerca debba essere sempre supportata da parte delle istituzioni”.
Prima delle tavole rotonde si è tenuta anche la premiazione del Bando giovani ricercatori 2022 2023, con l’assegnazione di otto riconoscimenti.