Napoli, 21 giu. (askanews) – Le opportunità e gli investimenti per le aziende del settore, considerando i passi da compiere verso gli obiettivi industriali per uno sviluppo sostenibile e quali campi di ricerca e opportunità di finanziamento si aprono per le aziende della filiera. Sono questi i temi del 49esimo convegno nazionale ANIMP “Indipendenza energetica: nuovi scenari geopolitici e strumenti per le imprese”, che si è svolto a Salerno.
Marco Villa, Presidente ANIMP: “il mondo, tutti quanti, abbiamo una grande sfida davanti a noi ed è quello di meno emissioni. Però l’algoritmo non è meno energia meno emissioni, è più energia e meno emissioni. L’energia è vitale per ogni processo produttivo e non ci dedichiamo pure l’impatto importante sociale che ha l’energia per la crescita della qualità di vita nel mondo. Quindi la grande sfida è più energia meno emissioni. Non si riesce a risolvere da soli, devono essere lavorati insieme. Quindi che vuol dire lavorare insieme? Lavorare insieme gli investitori, le aziende che realizzeranno gli investimenti, lavorare insieme al mondo universitario perché serve innovazione e ricerca, quindi ricerca tecnologica per continuare a migliorare la tecnologia per renderla economicamente valido l’investimento e non ultimo il contributo da parte dello Stato e delle organizzazioni sovranazionali come l’Europa. Ognuno deve giocare un ruolo”. Durante il convegno è anche emerso che la sfida che il mondo dell’impiantistica industriale, con la politica, le aziende, la ricerca e la finanza deve affrontare in un mondo sempre più ipercomplesso è: più energia e meno emissioni.”
Durante la due giorni è stata sottolineata l’importanza dell’Università e della ricerca proponendo la creazione di un centro di ricerca che unisca Accademia e industria. Così Giovanni del Serrone direttore generale dell’ANIMP: “La cosa fondamentale per l’Italia è la ricerca che aiuti a mantenere quello che noi da sempre siamo, un’eccellenza. Un’eccellenza nel campo della tecnica e della tecnologia, oltre che della scienza. Questo ci permette quel differenziale che ci fa in parte recuperare, ma è fondamentale, quel gap sul costo dell’Italia che non è bassa e che tutti sanno e che ci rende difficile competere sul mercato internazionale. La ricerca è l’aiuto fondamentale per questo. Così come la finanza che deve trovare il sistema per dare alla ricerca e quindi all’industria la possibilità di mettere a terra le idee che sono fondamentali per andare nella direzione che la politica ci chiede”. Tutte le discussioni hanno avuto alla base i nuovi equilibri emersi dalle urne del Vecchio Continente e in via di composizione in queste settimane. Saranno infatti i nuovi organi comunitari, Parlamento, Commissione e Consiglio Europeo, a orientare le scelte strategiche dei prossimi anni.