Milano, 20 giu. (askanews) – Oggi chi investe in fine wines è spinto soprattutto dalla passione (34%) che si lega indissolubilmente alla volontà di consumarla (31%), mentre il 24%, dato in crescita rispetto agli ultimi rilevamenti, lo fa in un’ottica di investimento. I canali preferenziali per l’acquisto sono le piattaforme digitali specializzate (34%) seguite dai canali tradizionali rappresentati dai produttori (29%) e dalle enoteche (28%). Il collezionista predilige per l’80% il vino rosso, ma si registra una crescita dei vini bianchi (8%), sempre più apprezzati dall’investitore attuale e oggi sempre più vicini a spumanti e Champagne (11%). È quanto emerge da un’indagine realizzata da eWibe, live market di vini pregiati, su un campione di 500 collezionisti in fine wines, finalizzata ad identificare le nuove tendenze in atto nel mercato.
Ad influenzare l’acquisto di questa particolare categoria di bottiglie sono principalmente i sommelier (30%), i consulenti di siti web specializzati al pari di amici e conoscenti (26%) , mentre meno influenti sono i critici di settore (14%). Per quanto riguarda i territori scelti, l’Italia (59%) continua ad attirare l’interesse maggiore, staccando di gran lunga Francia (34%) e Spagna (3%), con la Toscana (31%) che rimane in cima ai desideri degli appassionati, grazie anche alla grande crescita registrata negli ultimi 5 anni dall’indice della regione monitorato da eWibe (+65%) e alle potenzialità dell’annata 2021. Seguono Piemonte (27%) e Bordeaux (12%).
Dalla ricerca risulta inoltre che il formato più richiesto resta la singola bottiglia 0,75l (85%), seguita dalla cassa 6 x 0,75l (8%), mentre la Magnum 1,5l si ferma al 6%. Il prezzo medio di acquisto per una singola bottiglia da investimento oggi rientra nella fascia 100-150 (22%), 70-100 (22%), 150-300 (21%), 300-500 (8%), mentre il budget medio annuale allocato dal collezionista per l’acquisto dei vini pregiati rientra nella fascia 1.000-3.000 (28%), 3.000-5.000 (15%), 5.000-10.000 (9%), oltre i 10.000 (6%).