Roma, 18 giu. (askanews) – Le case automobilistiche giapponesi sono impegnate in uno sforzo per l’adozione dell’intelligenza artificiale nella mobilità, con esempi d’avanguardia come Lexus (gruppo Toyota) e Honda. Le due case automobilistiche hanno raccontato oggi il loro approccio, intervenendo a un incontro organizzato a Roma dall’Osservatorio Auto e Mobilità della Luiss Business School, di cui sono partner.
Il marchio premium di Toyota, Lexus, si pone in prima linea all’interno della prima casa automobilistica mondiale nell’adozione di nuove tecnologie.
Spiega Paolo Moroni, Direttore Lexus, IT Digital Trasformation Toyota Motor Italia: “Lexus, il brand premium del gruppo Toyota Motor Corporation, ha una vocazione molto chiara. In Lexus noi anticipiamo il futuro di tutte le tecnologie. L’intelligenza artificiale per Toyota Motor Corporation e per Lexus ha un ruolo fondamentale per noi. E’ una vocazione che mira a essere sempre pronti per il futuro, per noi il futuro è oggi. In particolare con Lexus abbiamo introdotto tecnologie, sempre come primi tra i brand del gruppo. Sull’intelligenza artificiale stiamo facendo lavori a 360 gradi. Mi piace sottolineare quello che stiamo facendo sul sistema operativo Arene, che sarà presente nei veicoli che stanno in produzione dal 2027 e che inizieranno a circolare in Europa sui veicoli elettrici, dove attraverso l’intelligenza artificiale che è dentro questi sistemi riusciremo ad avere il cliente ancora più al centro della mobilità”.
Honda, altra grande casa automobilistica nipponica presente all’incontro, punta a rafforzare sia la connettività per chi guida queste vetture di nuova generazione, sia la sicurezza.
Segnala Simone Mattogno, Head of Automobile Division, Honda Motor Europe Italia: “Noi come Honda stiamo approfondendo il tema dell’intelligenza artificiale, anche investendo notevoli risorse in questo strumento tecnologico, con due mire particolari. La prima è quella di dare un’esperienza a bordo del guidatore e di chi è nell’auto con un aumento della possibilità di connettività, quindi di connessione con il mondo esterno, e di poter ricevere tutti quei servizi che si possono personalizzare che oggi un guidatore vorrebbe all’interno della vettura. Il secondo aspetto. che è molto più nell’area del safety, è quello di aumentare tantissimo la sicurezza dei nostri veicoli e l’intelligenza artificiale sarà il fattore fondamentale che potrà portarci alla ‘zero fatality’, quindi a nessun incidente, ben sopra la guida autonoma, entro i prossimi decenni”.