Milano, 16 giu. (askanews) – Sono 13 i Paesi che non firmano il documento finale del summit per la pace in Ucraina organizzato in Svizzera. Nessun membro dei BRICS, vicini a Mosca, è tra i sostenitori: la dichiarazione finale della conferenza di Burgenstock è sostenuta da 84 delegazioni su 100 che hanno partecipato. Questi, inclusa Kiev, credono che la pace richieda “coinvolgimento” e “dialogo tra tutte le parti”.
Neppure Messico, Indonesia o Tailandia intendono firmare. “Per la prima volta abbiamo parlato al massimo livello della pace in Ucraina”, ha detto ai partecipanti la presidente della Confederazione Viola Amherd. La questione “quando e come la Russia potrà essere inclusa” rimane aperta, secondo lei. Confrontando l’elenco dei partecipanti alla conferenza con l’elenco a sostegno della dichiarazione finale, risulta che complessivamente 13 Stati non firmeranno la dichiarazione finale. Sono Armenia, Bahrein, Brasile, India, Indonesia, Colombia, Libia, Messico, Arabia Saudita, Sud Africa, Suriname, Tailandia ed Emirati Arabi Uniti.
Spicca la mancanza di sostegno da parte dei paesi Brics, che comprendono, oltre alla Russia, anche Brasile, India, Cina e Sudafrica.
Cina e Russia non hanno partecipato al summit di Burgenstock. Brasile, India e Sud Africa erano presenti, ma non hanno mandato i loro capi di Stato o di governo. Come ha fatto pure l’Arabia Saudita, che tuttavia non è Brics.