Cultura e diversificazione per fermare i danni dell’overtourism – askanews.it

Cultura e diversificazione per fermare i danni dell’overtourism

Giro d’Italia della Csr: confronto a Genova su Turismo sostenibile
Giu 13, 2024
Genova, 13 giu. (askanews) – Turismo come opportunità di crescita per i territori, ma anche

come danno irreparabile per le comunità: per trovare un punto di

equilibrio tra queste forze contrapposte imprese e istituzioni

sono chiamate a scelte coraggiose di politiche sostenibili. Se ne

è discusso a Genova nel corso della decima tappa de “Il Giro

d’Italia della Csr” l’evento itinerante del Salone della Csr e

dell’innovazione sociale.

Organizzata in collaborazione con “EticLab” e “Palazzo Ducale

Fondazione per la Cultura”, la giornata di lavoro ha avuto

nell’esperienze vissute nel territorio genovese, presentate da

studiosi e imprese, la base di partenza per l’analisi di

criticità e la proposta di alcune soluzioni.

“Da qualche anno ci sono sempre più navi da crociera che arrivano

a Genova – dice Renato Rovida, presidente di EticLab,

associazione di aziende impegnate nella diffusione della cultura

della responsabilità sociale d’impresa – Registriamo in città un

movimento di turismo giornaliero molto più elevato degli anni

passati. E quindi si tratta di decidere cosa vuol far Genova per

evitare le ricadute dannose del overtourism. Noi di EticLab

puntiamo a scelte di turismo sostenibile, un turismo anche di di

tipo culturale, e non solo ‘mordi e fuggi’ con flussi di persone

che non riescono a comprendere e apprezzare nulla, o quasi nulla,

di quello che è il contenitore Genova”.

I lavori hanno offerto l’occasione per evidenziare anche

criticità meno evidenti innescate dall’overtourism, come quelle

relative alla sicurezza di luoghi e attività: si pensi, per

esempio agli escursionisti che, improvvisati, si avventurano in

percorsi e ambienti pericolosi. E si è discusso di possibili

soluzioni. “Una soluzione può essere il ‘de-marketing’, ovvero fare delle

politiche per ridurre l’afflusso di turisti, educando le persone

– argomenta Lara Penco, docente di Economia e Gestione delle

Imprese all’Università di Genova – Se il prodotto è un prodotto

che crea dei pericoli, ebbene riduciamo l’afflusso delle persone

facendo pagare un ticket, pr esempio, e spiegando bene alla

persone come fruire del servizio e della specifica esperienza”.

Altra criticità di cui si è discusso è l’impatto della logistica

funzionale ai servizi di ospitalità: per esempio dal trasporto

delle merci per la ristorazione alla movimentazione della

biancheria per i B&B. Dinamiche che determinano l’aumento della

fragilità dei territori coinvolti. “Come risolverlo? Come hanno fatto alcune piccole città come

Lucca, Amalfi, e come si sta cercando di implementare anche in

alcuni centri della Liguria: spostando le merci a un centro di

consolidamento, una specie di magazzino appena fuori dalla città;

e fare entrare nei centri solo dei piccoli mezzi elettrici –

prosegue Penco – In questo caso la CO2 si riduce e si

disciplinano i flussi di spostamento con un beneficio per i

turisti, per l’ambiente, e per il Paese”

Dal confronto è emerso però che se l’evidenza delle criticità

trova tutti d’accordo, le soluzioni proposte riflettono invece

considerazioni e prospettive diverse. “Non so se bisogna veramente dissuadere il turismo; forse bisogna

lavorare su un tipo di turismo più qualitativo: non il turismo

mordi e fuggi, ma un turismo che davvero vede e scopre la città.

Un turismo che immagina e pianifica le proprie visite, quindi

senza innescare affollamenti in due ore in cui non ci si muove,

per poi avere ore in cui non c’è nessuno – dice Ilaria Bonacossa,

direttrice di Palazzo Ducale – La cultura sicuramente attrae un

tipo di turista che vuole dedicare tempo alle città, vuole

scoprire, approfondire. Credo che per Genova il turismo sia

un’opportunità importante. E’ vero che ci sono dei momenti dove

sembra che la città sia molto affollata, ma non ha i problemi di

città come Venezia, che essendo chiusa in una laguna non può

‘allargare’ gli ambiti di interesse delle persone. Una città come

Genova invece può immaginare e proporre più centri diversi di

attrazione e interesse, e grazie a questa polifonia di centri si

può quindi immaginare che il turismo non si concentri in un solo

luogo”

La tappa genovese ha chiuso il Giro d’Italia della CSR che,

cominciato a febbraio, ha toccato dieci città – Roma, Torino,

Gorizia, Teramo, Verona, Messina, Bologna, Bari e Cagliari –

lungo un percorso ideale verso l’appuntamento nazionale de il

Salone della CSR e dell’innovazione sociale in programma dal 9

all’11 ottobre a Milano, in Bocconi. Titolo della 12esima

edizione del Salone e filo conduttore dei lavori è: “Sfidare le

contraddizioni”.