Roma, 12 giu. (askanews) – Dopo il taglio dei tassi di interesse della scorsa settimana “il messaggio principale che vogliamo dare, in maniera molto chiara è che non abbiamo nessun tipo di percorso predeterminato sui tassi, per i prossimi sei mesi”. Perché data l’elevata incertezza attuale “questo è l’approccio più corretto”. Lo ha affermato il vicepresidente della Bce, Luis De Guindos, durante un evento organizzato da Market News International.
“Capisco che i mercati vogliano delle indicazioni, ma bisogna essere cauti quando qualcuno, in queste circostanze, ti dà indicazioni sull’evoluzione futura. Perché o cerca di ingannarti, oppure non sa come stiano le cose”, ha aggiunto.
De Guindos ha ammesso che “è un po’ una sfida spiegare perché fai questa mossa (l taglio dei tassi) quando al tempo stesso rivedi al rialzo, anche se marginalmente, le prospettive di inflazione”. Ma “è importante ricordare che il processo disinflazionistico in Europa è stato piuttosto intenso. Ricordiamoci soltanto che nell’ottobre del 2022 l’inflazione era 10,6% e ora è al 2,6%. E tutte le misure vanno nella stessa direzione, del declino”, ha proseguito.
La Bce ha rivisto marginalmente al rialzo le prospettive di crescita, che però resta “chiaramente sotto il potenziale. E abbiamo anche rivisto un po’ rialzo le previsioni di inflazione per 2024 2025, ma con cambiamenti marginali. Posso capire la sorpresa di avere al tempo stesso un taglio dei tassi e una revisione al rialzo dell’inflazione attesa. Ma sapevamo perfettamente a inizio anno che tra aprile-maggio e fine anno l’evoluzione dell’inflazione sarebbe stata complicata, accidentata con alti e bassi. Quindi non è stata una sorpresa per noi e si è confermata la fiducia che l’inflazione convergerà nel 2025 a un livello coerente con l’obiettivo di stabilità dei prezzi” (il 2%). “Questo è stato qualcosa di rilevante”, ha detto.
Guardando al futuro il rischio principale sarà l’inflazione sui servizi, “quella che chiamiamo inflazione interna. Dobbiamo analizzare quello che accade nel mercato del lavoro, le dinamiche salariali. La nostra previsione è che le buste paga inizieranno a moderarsi nel prossimo anno. E stiamo riponendo tanta attenzione all’evoluzione della produttività in Europa. Il livello di incertezza è elevato. Questo è il motivo per cui dobbiamo stare molto cauti e muoverci molto lentamente, con molta prudenza. Volta per volta – ha ribadito il vicepresidente della Bce – in base ai dati”. (fonte immagine: streaming video MNI).