A Roma la conferenza ‘From the Eye to the Brain’ – askanews.it

A Roma la conferenza ‘From the Eye to the Brain’

Il futuro delle applicazioni delle neurotrofine
Giu 12, 2024
Roma, 12 giu. (askanews) – Nature Conferences ha convocato un incontro di scienziati leader a livello globale per discutere lo stato dell’arte e il futuro della ricerca sulle neurotrofine. L’evento, From the Eye to the Brain, si concentra sulle potenziali nuove applicazioni delle neurotrofine in aree terapeutiche come l’oftalmologia e il sistema nervoso centrale. Il programma si svolge a Roma nelle giornate dell’11 e 12 giugno ed è sponsorizzato da Dompé farmaceutici. Abbiamo parlato con Marcello Allegretti, Chief Scientific Officer Dompé Farmaceutici: “Le neurotrofine giocano un ruolo centrale nella fisiologia del sistema nervoso, ma sentiremo anche quanto modulare il segnale delle neurotrofine è importante per il trattamento di patologie acute e croniche dell’occhio. NGF è stato per noi il primo esempio di una molecola che venendo dalla ricerca di base è stata trasformata in una terapia per una patologia rara oculare. From the Eye to the Brain è la speranza che la vicinanza fra il mondo delle aziende che sa come trasformare l’innovazione in prodotto possa portare le soluzioni ad altre patologie importanti sia nel campo del sistema nervoso centrale che per la parte posteriore”.

Ha poi parlato con noi Thomas Sudhof, Premio Nobel per la Fisiologia o Medicina nel 2013: “L’NGF e le altre neurotrofine sono tra le molecole di segnalazione più importanti del cervello che organizzano il modo in cui i neuroni comunicano. In primo luogo organizzano il modo in cui i neuroni del cervello si sviluppano e si connettono tra loro, e poi organizzano il loro funzionamento nel cervello adulto. Quindi, capire come funzionano le neurotrofine, compreso l’NGF, è ancora una sfida di grande importanza non solo per capire come funziona il cervello, ma anche per capire le malattie del cervello”.

Una due giorni che ha riunito a Roma oltre 100 scienziati per discutere il futuro delle applicazioni nell’occhio e nel cervello delle proteine scoperte dalla Nobel italiana Rita Levi-Montalcini.