Milano, 11 giu. (askanews) – Dopo un 2023 sostanzialmente piatto, in Italia i maggiori produttori di vino si attendono per il 2024 una crescita delle vendite complessive del 2,6%, con +3% l’export. Non si arresta l’ottimismo delle bollicine (+3,7% i ricavi complessivi), soprattutto oltreconfine (+6,8% l’export), mentre i vini fermi si aspettano una crescita del 2,3% (+2,2% l’export). E’ quanto emerge dall’indagine sul settore vinicolo dell’Area Studi di Mediobanca.
Il 2023 dei maggiori produttori italiani di vino ha chiuso senza variazioni significative (-0,2% sul 2022) con un leggero peggioramento sul mercato interno (-0,7%) rispetto a quello estero (+0,3%). Spiccano le buone performance oltreconfine dei vini frizzanti (+2,5%). L’Ebit margin ha riportato un aumento dell’1,4% sul 2022, il rapporto tra il risultato netto e il fatturato del 4,2%.
Nel 2023, sono stati in diminuzione del 4,5% i quantitativi venduti su tutti i canali. L’inflazione, spiega Mediobanca, ha eroso il potere di acquisto delle famiglie penalizzando i vini di fascia intermedia (-10,1%) a conferma di una maggiore polarizzazione del mercato. In leggero calo i vini di fascia bassa (-1,7%, market share al 44,2%). Mercato sempre più premium (+12,7% i vini di fascia molto alta sul 2022, con una quota di mercato del 18,6%) e sostenibile (+1,4% i vini biologici, 5,4% di market share; +9,6% i vini vegani, 2,7%, +1,8% i vini naturali, 1%).