Milano, 11 giu. (askanews) – Trascorsi oltre 60 anni di attività, IN/Arch guarda al futuro realizzando, grazie alla professionalità di ISPLORA, il docufilm “GUARDARE OLTRE. IN/Arch interpreta la cultura del progetto” che si pone l’obiettivo di porre l’attenzione sulla situazione attuale del panorama progettuale e architettonico italiano, raccogliendo l’eredità storica dell’Istituto Nazionale di Architettura e ampliandone lo sguardo in direzione del futuro. “L’architettura – ha detto Massimo Locci, Coordinatore del comitato scientifico di IN/Arch e docente presso l’università La Sapienza Roma – è una forma di rappresentazione della nazione: dar conto della sua capacità produttiva è una forma di prefigurazione del futuro. Senza una progettualità qualificata, la società stessa è destinata al fallimento”.
Come si comunica l’architettura, oggi? Come l’architettura e IN/Arch rispondono alle necessità contemporanee di dialogo tra impresa e progettazione, tra economia e cultura? Che ruolo sociale ha, la figura dell’architetto, oggi? Queste sono solo alcune delle domande, elaborate anche grazie al contributo di idee di Francesco Orofino, segretario nazionale IN/Arch, e Beatrice Fumarola, coordinatrice nazionale IN/Arch, che nel corso del docufilm vengono poste a imprenditori, professionisti, docenti, portavoce di IN/Arch, nomi della critica, giornalisti ed esperti del settore che hanno voluto contribuire a questa riflessione completa e complessa sulla contemporaneità. Ad aprire il docufilm gli interventi di Andrea Margaritelli, attuale Presidente di IN/Arch, e di due padri fondatori – Carlo Odorisio e Massimo Pica Ciamarra.
In seguito la narrazione approfondisce la relazione tra l’architettura e quattro tematiche care a IN/Arch e Isplora: l’imprenditoria, la comunicazione, l’urbanistica e l’innovazione. Per ciascuno di questi binomi vengono associati sul piano visivo una specifica area significativa di Milano e delle personalità di spicco del panorama progettuale italiano:
Architettura e impresa: l’area scelta è stata quella di City Life per il suo contesto contemporaneo e dinamico. Gli edifici non sono protagonisti in quanto tali ma come rappresentazione di una società in rapido sviluppo. I personaggi scelti sono Federica Brancaccio, Presidente ANCE, e Michele Franzina, architetto e fondatore di FPA Franzina Partners Architecture;
Architettura e Comunicazione: il luogo scelto per introdurre il tema della comunicazione è il Politecnico di Milano, cuore storico della Facoltà di Architettura e Ingegneria. Scorci di città si mescolano a suoni di aule, tra giovani immersi nei libri e nell’energia di un campus internazionale, per un’architettura da abitare grazie al linguaggio della condivisione. Le voci sono quelle di Aldo Colonetti, filosofo, storico e teorico dell’arte, del design e dell’architettura e Paolo Desideri, architetto e fondatore dello Studio ABDR Architetti Associati;
Architettura e Urbanistica: lo spazio pubblico, le trame di connessione, le infrastrutture, i parchi e gli spazi aperti diventano protagonisti della narrazione emozionale, mostrando i gesti quotidiani nella città, l’abitare contemporaneo in relazione allo spazio pubblico. Lo Scalo di Porta Romana e i suoi cantieri, con lo sfondo della Fondazione Prada diventano la quinta narrativa. Gli interventi sono quelli di Luca Zevi, architetto e urbanista e Annalisa Metta, architetta e ordinario in Architettura del Paesaggio presso il Dipartimento di Architettura dell’Università Roma Tre;
Architettura e Innovazione: il quartiere Tortona, con le quinte di ex-Ansaldo, Mudec, la Darsena e il Naviglio fanno da sfondo a un racconto che fa dialogare l’architettura storica e la memoria della città alla contemporaneità, mescolando gesti ed espressioni architettoniche dai differenti e molteplici linguaggi. La scelta di un quartiere ex-industriale richiama la relazione tra architettura e innovazione. I commenti sono di Sonia Calzoni, architetta e fondatrice dello studio Calzoni Architetti, e Alessandra Scognamiglio, architetta e ricercatrice presso l’ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile).
Se nel docufilm Milano rappresenta la volontà di IN/Arch di proiettare lo sguardo al futuro, Roma è simbolo delle salde radici nel passato. Una narrazione arricchita dalle riprese di moltissimi e differenti paesaggi per raccontare ulteriormente la varietà costruttiva e urbanistica nazionale. “Il valore che IN/Arch promuove è quello di un’Architettura che miri a migliorare la qualità della vita che significa, nelle diverse scale, generare prodotti che rendano migliori i nostri comportamenti, costruire edifici dove abitare e lavorare in modo più umano, progettare città capaci di interpretare le grandi sfide del presente, su scala territoriale connettere le aeree interne alle polarità urbane e su scala di pianeta affrontare le grandi sfide dell’ambiente e della salute” afferma Andrea Margaritelli, Presidente di IN/Arch.
“Realizzare il docufilm con IN/Arch ci ha permesso di dar voce e immagine a una realtà di altissimo valore, che da oltre mezzo secolo ha a cuore il dibattito di settore. I protagonisti – così come il titolo – accolgono l’esperienza del passato volgendo lo sguardo a una stimolante prospettiva del futuro che fa del video d’architettura uno strumento culturale e di divulgazione. Questo primo viaggio realizzato al fianco di IN/Arch mette le fondamenta per un racconto ancora più ampio e contemporaneo sulla visione umanistica dell’architettura, ponendosi come il primo tassello di un mosaico tutto da scoprire” commenta Fiamma Colette Invernizzi, Editor-in-Chief ISPLORA.