Roma, 10 giu. (askanews) – “Essere numero 1 significa tanto per me. Se arrivi al numero 1 significa che hai fatto una grande stagione, con tanti successi. Sono molto felice. Ma hai sempre tornei da giocare. Tutto questo è un grande privilegio parte di tutto questo, non vedo l’ora di affrontare le prossime sfide. Non vedo l’ora di condividere questo trofeo con il mio team e le persone che mi sono vicine, ma credo anche di poter migliorare qualcosa e proverò a farlo” ha detto Jannik Sinner in un’intervista ad ATP Media dopo aver ricevuto il trofeo come nuovo numero 1 del mondo (Foto Corinne Dubreuil/ATP Tour).
“Diventare numero 1 era un sogno quando ero bambino. Mi è servito un po’ di tempo per realizzare tutto questo, è una splendida sensazione” ha aggiunto l’altoatesino, 29mo giocatore a raggiungere la vetta del ranking ATP da quando esiste il ranking computerizzato introdotto nel 1973, e primo italiano nell’intera storia del tennis ad essere arrivato alla posizione di numero 1 nel tennis maschile.
“Non avrei mai creduto di poter arrivare dove sono. Ho parlato con la mia famiglia, si sono emozionati un po’ e anche io. Era un risultato a cui puntavo, vediamo per quanto tempo riuscirò a restarci” ha aggiunto Sinner.
Nel 2024 è diventato il primo italiano a vincere l’Australian Open in singolare maschile, e il primo a vincere più di un Masters 1000. Con questi risultati era già salito in vetta alla Race, la classifica basata sui piazzamenti stagionali che offre un quadro aggiornato della corsa per le Nitto ATP Finals.
A Torino, l’anno scorso, è stato il primo italiano in finale nella storia del torneo: uno dei suoi tanti primati che l’hanno condotto oggi alla vetta della classifica. “Salire al numero 1 è il traguardo più importante nel nostro sport – ha aggiunto -, uno è il numero più bello. Tutti sognano di essere in questa posizione, è un traguardo che costruisci nel corso di un anno. E’ una sensazione fantastica”
Nel corso dell’intervista, Sinner ha confermato la forza dei suoi principi, che il successo non ha in alcun modo alterato. “La mia storia è abbastanza semplice. Mi sveglio con un grande obiettivo, diventare migliore come persona e come giocatore. Cerco sempre di lavorare duro, so che con la mia mentalità e la mia etica del lavoro può succedere qualcosa di bello. A fine carriera vorrei poter dire di aver dato il 100%” ha detto.
Jannik si è proiettato anche verso la giornata di domani, che prevede il ritorno nella sua città natale per una grande festa con familiari, amici e tanti appassionati. “Sarà bello tornare dove sono nato e cresciuto, ho tanti bei ricordi di quando andavo a sciare e giocare con i miei amici, è sempre speciale tornare. Sono fiero del posto dove sono nato. In Italia i tifosi mi hanno dato tanta energia soprattutto nei momenti di difficoltà. Il numero 1 è l’obiettivo ultimo per ogni giocatore. Condividere questo momento con tutti i tifosi, poter restituire loro qualcosa, sarà incredibile”.