In Piemonte iniziato lo spoglio, Cirio pronto al bis – askanews.it

In Piemonte iniziato lo spoglio, Cirio pronto al bis

Exit poll di ieri lo danno in netto vantaggio su Pentenero
Giu 10, 2024

Torino, 10 giu. (askanews) – Lo scrutinio del voto regionale in Piemonte è cominciato alle 14, ma il presidente uscente Alberto Cirio, secondo gli exit poll diffusi ieri dopo le 23, è in netto vantaggio sulla sfidante del centrosinistra, Gianna Pentenero, con un distacco che varia, a seconda dell’istituto demoscopico, tra i 14 e i 16 punti percentuali. Di certo l’affluenza nelle 4.795 sezioni, inferiore di un paio due punti rispetto alle europee, si è fermata al 55,3%, contro il 63,34% delle regionali del 2019.

In attesa dei risultati che segneranno la composizione del Consiglio regionale delle dodicesima legislatura Cirio ha deciso di restare nel suo ufficio di Alba (Cuneo), mentre nel tardo pomeriggio si sposterà nella sede dell’assemblea piemontese a Torino, a Palazzo Lascaris. Pentenero si trova invece nella sede del suo comitato elettorale a Torino, in corso Inghilterra, e dovrebbe commentare l’esito del voto non appena il quadro si sarà stabilizzato, presumibilmente intorno alle 16.30.

Se la vittoria di Cirio dovesse essere confermata si tratterà della prima rielezione di un presidente uscente negli ultimi 25 anni. Dal 2000 infatti, anno della vittoria di un altro forzista, Enzo Ghigo, si sono infatti alternati alla guida della giunta regionale esponenti di colore politico diverso: Mercedes Bresso nel 2005 per il centrosinistra, Roberto Cota nel 2010 per il centrodestra, Sergio Chiamparino nel 2014 per il centrosinistra e infine il primo mandato di Cirio nel 2019.

Resta da capire la portata del risultato del Pd, che nei mesi scorsi si è lacerato in un duro confronto tra la corrente bonacciniana e quella della segretaria dem, Elly Schlein, rappresentata in Piemonte dalla deputata Chiara Gribaudo. Occhi puntati anche sul risultato della lista civica di Cirio che in caso di successo gli permetterebbe di mantenere una relativa autonomia rispetto ai partiti della coalizione, i cui rapporti di forza risulteranno verosimilmente molto doversi.