Pescara, 31 mag. (askanews) – Oggetti inanimati e oscuri che prendono vita, i temi hanno sempre un aspetto macabro, magico e inquietante, la tecnica della ‘stop-motion’ per Stefano Bessoni è “l’anima nera dell’animazione”. L’artista è protagonista a “Cartoons On The Bay” con la mostra “Stefano Bessoni. Stop-motion e altre scienze inesatte” a cura di Lorenza Fruci. Regista cinematografico, scrittore, illustratore e animatore, Bessoni affonda la sua poetica nel concetto di Wunderkammer, le “camere delle meraviglie”, un genere che si nutre di riproduzioni di ambienti con storie gotiche e misteriose.
La mostra, aperta al pubblico all’Aurum di Pescara fino a domani, Primo giugno, è un viaggio nell’immaginario dell’artista. “Con questi progetti, disegni e le mie marionette – racconta l’artista – ho voluto far conoscere il mio mondo interiore espressivo che porto avanti da tanti anni. La tecnica della stop-motion è rimasta un po’ nell’ombra, è diventata importante grazie a Tim Burton. Può sembrar inquietante, perché questa arte muove oggetti reali inanimati, la definirei l’anima nera dell’animazione, si raccontano storie tendenzialmente romantiche e macabre nel senso ottocentesco del termine”.
(Photo credit Maurizio D’Avanzo).