Roma, 30 mag. (askanews) – Una corte d’appello ha ordinato oggi al presidente del gruppo SK, Chey Tae-won, di pagare 1.380 miliardi di won (931 milioni si euro) di patrimonio all’ ex moglio, Roh So-young (figlia unica dell’ex presidente Roh Tae-woo), nel divorzio più costoso della storia sudcoreana. Lo riferisce l’agenzia di stampa Yonhap.
Chey del conglomerato (chaebol) SK, il secondo più grande della Corea del Sud, e Roh So-young, unica figlia dell’ex presidente, si erano sposati nel 1988 e hanno tre figli.
Il capo di SK aveva annunciato il divorzio nel 2015, ammettendo di avere un’amante e di aver avuto un figlio, e ha chiesto una transazione di divorzio due anni dopo.
Dopo due anni di resistenza, Roh ha presentato una controcausa nel 2019, chiedendo la metà delle azioni SK possedute da Chey nella divisione patrimoniale.
L’Alta Corte di Seoul ha ordinato a Chey di trasferire 1.380 miliardi di won di patrimonio all’ex moglie, oltre a ordinare il pagamento di 2 miliardi di won (1,35 milioni di euro) in alimenti.
Nel 2022 il primo grado aveva ordinato il trasferimento di 66,5 miliardi di won (44,8 milioni di euro) in divisione patrimoniale.
Il tribunale aveva inizialmente stabilito che le azioni SK di Chey non erano soggette a divisione perché ereditate dal padre, ma la corte d’appello ha ribaltato la decisione, affermando che i “contributi di Roh all’aumento del valore e delle attività commerciali del gruppo SK dovrebbero essere riconosciuti”.
In questo senso, il tribunale ha preso in considerazione il ruolo avuto dal matrimonio con Roh nel successo della compagnia, grazie alla protezione del padre presidente della donna. “È stato determinato che l’ex presidente Roh ha servito come protettore o scudo per l’ex presidente del gruppo SK Chey Jong-hyun (padre di Tae-won), risultando in contributi intangibili alle attività di gestione di successo (del gruppo SK),” ha dichiarato la corte.
La corte ha determinato che la proprietà combinata di Chey e Roh ammontava a un totale di 4mila miliardi di won (2,7 miliardi di euro), ordinando una divisione del 65% per Chey e del 35% per Roh. La corte ha ordinato a Chey di pagare la somma divisa in contanti.
La corte ha anche sottolineato che Chey “non ha mostrato alcun sincero rimorso per il suo comportamento disonesto durante le procedure di divorzio e ha mostrato un atteggiamento che non rispettava la monogamia,” riferendosi alla sua relazione extraconiugale.
Il tribunale inferiore aveva precedentemente stabilito che le partecipazioni azionarie di Chey nel gruppo SK erano state ereditate da suo padre e quindi non soggette a divisione patrimoniale.