Roma, 30 mag. (askanews) – “Ieri c’è stata una nuova commissione Trasparenza capitolina sul tema dello stabile nel quale opera La Maggiolina a via Bencivenga a Montesacro, una situazione da anni non risolta. L’assessore al Patrimonio Zevi era oggettivamente in imbarazzo e gli uffici municipali non hanno partecipato alla seduta, tanto che addirittura è stato richiesto un sopralluogo a piazza Sempione per incontrarli, a questo punto. L’aspetto ormai ineludibile è che ormai tutti i ricorsi sono stati persi dall’Associazione, mentre l’immobile continua a far parte del demanio capitolino con debiti pregressi intorno ai 700.000 con l’Amministrazione”. Così in una nota congiunta il consigliere capitolino e membro della commissione Patrimonio Daniele Diaco (M5S) e i consiglieri in III Municipio del M5S Dario Quattromani e Marina Battisti.
“Troviamo molto grave che si facciano figli e figliastri come col Brancaleone – sottolineano i consiglieri – mentre per problemi ‘minori’ sul territorio, si veda il caso emblematico di Parco Labia, la questione viene liquidata dall’oggi al domani: non vorremmo che fosse così in tutta Roma, con ciò provocando squilibri nei confronti di realtà meritevoli”.
“Ci fa invece piacere che anche altre opposizioni se ne siano accorte, dopo che in III Municipio la commissione Trasparenza ha più volte affrontato la situazione anche con la polizia locale – ricordano i consiglieri – ad esempio quando all’inizio del maggio 2023 la Giunta Marchionne firmava un protocollo di intesa con l’associazione La Maggiolina per attività di coworking all’interno dello stabile di via Bencivenga, avendo ricevuto il giorno prima la nota sulla necessità di sgombero dei locali dal Gruppo Nomentano. Ecco come vanno le cose dalle parti di Montesacro ai tempi di Marchionne: continueremo a monitorare con estrema attenzione l’evolversi della vicenda”, concludono.