Milano, 30 mag. (askanews) – Nell’ospedale Sant’Anna di Torino sarà operativa da fine giugno la “stanza dell’ascolto”, cioè un luogo gestito da volontari pro-vita che cercheranno di offrire supporto alle donne in gravidanza con l’obiettivo di tentare di superare le cause che potrebbero indurle ad abortire. Lo ha annunciato la Giunta regionale, guidata da Alberto Cirio, dopo che a gennaio il Tar aveva bocciato un ricorso contro la convenzione con l’ospedale torinese sottoscritta dalle associazioni antiabortiste. Il Sant’Anna risulta essere, secondo la Regione, il presidio sanitario primo in Italia per numero di parti, con 6.590 nuovi nati nel 2022, e anche l’ospedale piemontese in cui si effettua il maggior numero di interruzioni di gravidanza, con circa 2.500 casi nel 2021 (il 90% do quelle effettuate a Torino e circa il 50% di quelle a livello regionale).
La presenza dei pro-vita nell’ospedale, ha commentato il presidente regionale della Federazione del Movimento per la Vita (FederviPA) Claudio Larocca, “contribuirà a fornire un aiuto concreto a tutte quelle donne o coppie in difficoltà che sceglieranno di bussare alla porta della nostra Stanza dell’ascolto. Durante questo mese realizzeremo sessioni di formazione rivolta ai volontari, già selezionati tra quelli con maggiore esperienza nell’accompagnamento in gravidanze difficili, anche con il supporto ed il coordinamento del personale sanitario a ciò disponibile. Dopodiché la Stanza sarà aperta su appuntamento così da garantire la dovuta privacy per l’utenza”.
La consegna delle chiavi della stanza ai pro-vita in un periodo di campagna elettorale, ha evidenziato in una nota la candidata del centrosinistra alla presidenza della Regione Piemonte, Gianna Pentenero, “dimostra quanto sia propagandistico il provvedimento regionale e poco abbia a che fare con l’attenzione alle donne e alla maternità”. “Oltre alle critiche sulla sostanza, possiamo tranquillamente aggiungere anche quelle sulla forma. Così, mentre il presidente Cirio si dichiara laico e strenue difensore della legge 194, la sua maggioranza prosegue con il suo disegno di smantellamento dei consultori e di sostituzione dei professionisti (psicologi, medici e operatori sanitari) con volontari non meglio definiti né preparati” ha aggiunto.
Molto critica è anche la candidata del M5s, Sarah Disabato, secondo la quale si tratta del “ennesimo gravissimo atto di propaganda contro il diritto all’aborto” consumato dal centrodestra piemontese a poco più di una settimana dal voto e “senza alcuna vergogna”. A volere la stanza, ha sottolineato, è Fratelli d’Italia “con decisioni avallate nel silenzio-assenso del presidente Cirio, che continua a fare spallucce per evitare di prendere una posizione netta sul tema e scomodare gli alleati di coalizione. A Cirio chiediamo di smetterla di avallare le politiche di Fratelli d’Italia, di non farsi più trascinare dalle posizioni retrograde del partito della Meloni, di chi si nasconde dietro affermazioni di facciata, dicendo di voler aiutare le donne, mentre in realtà continua a spingere per limitare la loro libera scelta” ha concluso.