Milano, 30 mag. (askanews) – “Negli ultimi 40 anni i nostri genitori hanno dato tanta energia a questo luogo. Celle è stata custodita, protetta e rinnovata con un progetto dove l’arte e in particolar modo l’arte ambientale è stata al centro del loro interesse. Guardando al presente e a questi mesi appena trascorsi, abbiamo dimostrato di voler proseguire sulla strada già tracciata da loro. Celle è davvero un patrimonio dell’umanità e l’energia di noi quattro fratelli è indirizzata a realizzare sempre al meglio questa sua prerogativa”.Con queste parole Paolo Gori, Presidente della Giuria del Premio Celle Arte Natura, composta da Antonio Franchini, Andrea Mati, Silvio Perrella, Antonio Riccardi, Sandro Veronesi, Caterina Gori ha aperto la conferenza stampa di presentazione del Premio che si è tenuta quest’anno, come d’abitudine, alla Collezione. Domenica 2 giugno, a partire dalle ore 15, nell’anfiteatro di Beverly Peppers, dentro la fattoria di Celle, si terrà la vera e propria cerimonia di consegna del Premio. Antonio Riccardi presenterà il nuovo libro di Gian Mario Villalta Prima che l’oscurità rassicuri la sera (Edizioni Gli Ori), con opere di Vittorio Corsini. A seguire Garden in motion, spettacolo dei Kataklò Athletic Dance Theater, per la regia di Giulia Staccioli.
Spazio, anche nelle parole del vincitore, Villata, al ricordo di Giuliano Gori: “Fattoria Celle non è una collezione di opere d’arte, è un’opera difficile da classificare, ma è un’opera: di cultura, di memoria, di terra, alla quale sono veramente onorato di partecipare. Volevo scrivere “onorato di partecipare con il mio piccolo contributo”, ma non è un “contributo”, il mio, è il frutto di un’accoglienza e di un sentire che ha trovato risonanza. E non è piccolo, perché alla Fattoria Celle non c’è questa differenza, tutto quello che c’è, passato remoto, passato prossimo e presente, concorre a formare un’unità. E tra i tempi verbali di Celle – questo è il suo meglio – c’è anche l’imperfetto, che è tempo perfettissimo (non ci si lasci ingannare dal nome) perché dice la continuità dell’azione nel passato, quella continuità che nel nome di Giuliano non verrà meno, come solo può una grande idea, ovvero far sì la continuità nel passato diventi prosecuzione nel futuro”.
La conferenza stampa di presentazione del Premio è stata peraltro l’occasione per presentare ai giornalisti nuove installazioni nel parco. Ha spiegato Stefania Gori che, anche quest’anno, la Collezione si arricchisce: “Quando a gennaio nostro padre è venuto a mancare stavamo già organizzando assieme a lui il nuovo premio di poesia. A noi quattro fratelli è venuto spontaneo pensare ad un luogo per fermarsi, sedersi nel verde accompagnati dalle parole dei poeti. Così è nata l’idea delle tre nuove panchine che sono scolpite con le poesie di Antonella Anedda, Giuseppe Conte e Gian Mario Villalta, già vincitori del premio. Poesie che sono un omaggio a Giuliano. Ogni panchina è collocata in un luogo iconico del parco”.
Non sono pure finite qui le sorprese. Mai esposto prima, direttamente dal sancta sanctorum del fondatore di Celle, per la prima volta ai giornalisti è stata mostrato Il viaggio della luna. “E’ un’opera delicata, mai esposta prima, di Fausto Melotti- ha spiegato Fabio Gori-, un lavoro che rappresenta molte cose per tutti noi. Per prima cosa la fraterna amicizia dei nostri genitori per l’artista, e poi sono importanti il suo significato e la sua forma che bene si accostano ad un componimento poetico. Il viaggio della luna è poesia realizzata in scultura. L’opera sarà esposta al pubblico nella Cappella Padronale di Celle, tutta restaurata e arricchita negli ultimi anni di vita da Giuliano”. Infatti, ha spiegato Patrizia Gori, non abbiamo intenzione di cambiare la vocazione e l’attitudine della Collezione a cui era affezionato nostro padre. Una vocazione pubblica anche se il parco è frutto di un’impresa privata. “Fin dal 1982 Celle è stata aperta a tutti e questo per poter condividere con tante persone la passione per l’arte e il conforto di tanti amici che ci danno la spinta a poter continuare questa bella avventura”.