Milano, 30 mag. (askanews) – Il Consorzio di Tutela Vini d’Abruzzo ha presentato tre progetti a supporto dei vitivinicoltori regionali con l’obiettivo di favorire la gestione ottimale dei vigneti e delle produzioni.
Il primo progetto è “ADO Abruzzo”, abbreviazione della sigla “Areali delle quattro D.O. Abruzzo per una caratterizzazione moderna”, promosso dal Consorzio in collaborazione con Ager e finanziato dal Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 2014-2020, il primo in Italia in grado di utilizzare le moderne tecnologie dell’Agricoltura 4.0. come la georeferenziazione e i big data, per consentire di analizzare e descrivere dettagliatamente le caratteristiche dei territori, in particolare quelli delle quattro denominazioni regionali. “Il tutto avviene tramite a piattaforma Enogis che permette di visualizzare e combinare su mappe digitali diversi strati di informazioni, come ad esempio dati territoriali, bioclimatici e di produzione” ha spiegato Luca Toninato, Ad di Ager, gestore tecnico del progetto, parlando di “uno strumento dinamico e in continuo aggiornamento, utile non solo per individuare le vocazioni viticole ed enologiche dei diversi territori dell’Abruzzo, ma anche per informare e così supportare le scelte da parte dei produttori regionali riguardo l’ubicazione dei vigneti, i migliori vitigni da impiantare in ogni zona e la loro gestione agronomica, anche in funzione delle condizioni meteo”.
Il secondo riguarda invece il progetto sperimentale sui “vitigni resistenti” (Piwi), presentato dalla professoressa Ombretta Mercurio, docente dell’istituto tecnico agrario Ridolfi-Zimarino di Scerni (Chieti) che nel settembre scorso ha stipulato un protocollo di intesa con il Consorzio mettendo a disposizione terreni e Cantina per avviare la sperimentazione dedicata a questo tipo di vitigni che avrà durata di cinque anni. “Si tratta – ha precisato Mercurio – di 18 vitigni interspecifici (cosiddetti resistenti) e non geneticamente modificati, già iscritti nel registro nazionale che saranno messi a confronto con i nostri autoctoni e, se la sperimentazione avrà riscontri positivi, potranno essere inseriti nell’elenco regionale”.
Il terzo progetto è un’evoluzione del lavoro che i funzionari della Regione Abruzzo svolgono per assicurare la costante e precisa rilevazione e successiva informazione di tutto ciò che avviene giornalmente in campagna. “Anche in questo caso l’accordo con il Consorzio ha portato non solo in dote nove tecnici che consentiranno un monitoraggio più ampio e la successiva elaborazione dei dati attraverso il sistema Agroambiente Abruzzo” ha detto Fabio Pietrangeli, responsabile del Bollettino fitopatologico della Regione Abruzzo, aggiungendo “ma anche la condivisione da parte di 45 aziende che contribuiscono a raccogliere e a rendere disponibili altre informazioni, oltre quelle rilevate dalle 47 capannine distribuite sul territorio regionale che registrano temperature, piogge, umidità e vento e che sono accompagnate dai rilievi tecnici e fotografici in campo”.
“Gli obiettivi sono chiari: accrescere la conoscenza del territorio e delle sue peculiarità viticole ed enologiche è fondamentale per le future scelte di caratterizzazione e di valorizzazione delle nostre Denominazioni” ha chiosato il presidente del Consorzio, Alessandro Nicodemi, sottolineando che “questo significa fornire alle imprese informazioni utili e puntuali per la programmazione e la gestione aziendale, migliorando la redditività e garantendo l’equilibrio del mercato e, non ultimo, aumentare il valore aggiunto delle produzioni vinicole regionali”.
“Il Consorzio è finalmente diventato un ente a servizio dei viticoltori e delle Cantine, investendo su iniziative fondamentali e creando un nuovo sistema di lavoro condiviso con enti e istituzioni regionali, con il mondo scolastico e universitario, con le associazioni professionali e con i tecnici impegnati ogni giorno nel settore” ha commentato l’enologo Nicola Dragani, mettendo in luce che “questo ha portato a un progetto di formazione per le aziende vitivinicole su diversi temi che si è snodato nei mesi scorsi in cinque incontri mentre un ulteriore appuntamento dedicato alla nuova legge sull’etichettatura, in vigore dalla vendemmia 2024, è previsto il prossimo 2 luglio. Un altro prossimo obiettivo – ha concluso – è l’aggiornamento del disciplinare del Cerasuolo d’Abruzzo per il quale stiamo studiando l’utilizzo del metodo innovativo Cielab che consente di individuare il più corretto range di colore, fondamentale per stabilire una precisa identità di uno dei nostri vini oggi più apprezzati”.