Milano, 29 mag. (askanews) – Nel percorso verso la sostenibilità, Lidl Italia taglia un nuovo traguardo: l’apertura del punto vendita più green del nostro Paese, un progetto pilota che vede nell’esperienza italiana un punto di riferimento per l’intero gruppo. Il 30 maggio, infatti, apre le sue porte il nuovo supermercato di Villafranca di Verona, dove l’insegna discount è presente dal 1992 e dove da domani inizierà il nuovo percorso.
“Questo è un progetto nato da un’idea del 2018, nata qua in Italia che poi insieme alla nostra casa madre è stato sviluppato – ci ha raccontato Emilio Arduino, amministratore delegato servizi centrali e sviluppo immobiliare Lidl Italia. Io sono molto orgoglioso che sia stato assegnato al team italiano questo progetto che ovviamente rappresenta il primo punto vendita in questo tenore per tutto il mondo Lidl”.
Il nuovo punto vendita, realizzato su un terreno di proprietà di Lidl a pochi passi da quello storico che da domani chiuderà i battenti, è stato pensato e realizzato come un negozio completamente autosufficiente dal punto di vista energetico, dove la scelta dei materiali di costruzione è stata fatta in un’ottica di economia circolare, con la struttura portante in legno, proveniente da foreste certificate PEFC, che cambia totalmente il volto del negozio, più caldo e accigliente, e al tempo stesso ha evitato l’utilizzo di 1.650 tonnellate di calcestruzzo
“Stiamo parlando del punto vendita più innovativo di Lidl Italia ma non solo a livello italiano perché questo sarà, in collaborazione con la nostra casa madre, il punto vendita di riferimento, prototipo a cui tutti i Paesi si ispireranno per mettere a terra i loro progetti di ecosostenibilità – ha messo in evidenza Arduino – Le caratteristiche principali sono dettate dai classici obiettivi di riduzione del consumo energetico, delle dispersioni energetiche e riduzione di quelle che sono le emissioni d’atmosfera. Ma si aggiunge anche un quarto elemento di novità, legatp alla possibilità di riutilizzare i materiali usati per la costruzione alla fine del loro ciclo di vita in altri utilizzi”.
Nel punto vendita veronese si è lavorato all’ottimizzazione della catena del freddo, con banchi e vasche frigo, freezer e impianti di climatizzazione alimentari con refrigeranti naturali come la Co2 e il propano e un sistema di porte per ridurre la dispersione del freddo. Anche l’acqua piovana grazie a cisterne di raccolta sotterranee verrà riutilizzata per l’irrigazione del verde con un conseguente risparmio idrico del 65%. Tutte scelte che hanno richiesto un investimento superiore di circa il 20-25% rispetto a un edificio normale e che hanno visto i progettisti misurarsi con nuove sfide edilizie: “Il committente ha richiesto un edificio a basso consumo energetico questo ha voluto dire un coordinamento tra la parte impiantistica e l’involucro che è molto prestazionale e impianti che non funzionassero con combustibili fossili – ha spiegato Marco Contini, l’architetto dello studio che ha progettato lo stabile – qui gli impianti funzionano con elettricità alimentati dal fotovoltaico: sono più di 500 mila kilowattora di fotovoltaico”. Il punto vendita grazie a questo impianto è in grado di produrre in un anno più energia di quanta ne serva, aprendo la strada a un nuovo modo di pensare il retail.