Bergamo, 29 mag. (askanews) – Gli impatti della geopolitica sul mondo delle imprese nell’epoca contemporanea in cui l’internazionalizzazione deve fare i conti con i nuovi rischi come il cambiamento climatico e la sicurezza informatica sono le tematiche affrontate mercoledì 29 maggio presso l’Auditorium Confindustria Bergamo in un incontro organizzato da KPMG e ISPI, in collaborazione con Confindustria Bergamo. Oggi più che mai, alla soglia anche di elezioni importanti, è necessario percepire i rischi e reagire velocemente. Abbiamo parlato con Paolo Magri, Amministratore Delegato ISPI:
“L’Europa sta cercando di diventare più autonoma in particolare nell’energia, nella produzione di tecnologie importanti. È un percorso complesso dove serviranno tanti soldi, dove non è detto che tutto avverrà con la velocità che vogliamo, ma questo se avverrà o non avverrà, ci sarà un forte impatto sulle imprese”:
Un focus è stato dedicato alla transizione green con una visione sia a medio che lungo termine. È poi intervenuto Massimo Mondazzi, Senior Advisor KPMG:
“La transizione sta avanzando, quindi gli investimenti proseguono nonostante le difficoltà che viviamo. In Italia il passo è decisamente aumentato, gli Stati Uniti non stanno dettando leggi nuove su questo, l’Europa invece si e tante. Perciò per le aziende diventa un contesto complicato da gestire, la confidenza è che effettivamente anche le leggi costituiscano uno stimolo. La transizione prosegue con successo”.
Pensare localmente e agire globalmente, è stata la riflessione di Confindustria Bergamo, che ha ospitato l’evento. Infine ha parlato con noi Giovanna Ricuperati, Presidente di Confindustria Bergamo:
“Quando la complessità aumenta lo sguardo deve essere quanto più ampio possibile con tutte le informazioni messe sul campo. È uno stimolo importante, dopo di che deve emergere che l’impresa e la capacità d’innovazione dell’imprenditore potrà fare la differenza. Questo perché ci sono soluzioni, non codificabili oggi, che potranno sovvertire le situazioni più negative. Questo è un messaggio di speranza”.
Lo spunto conclusivo è che i mercati finanziari sembrano abituati a convivere con l’incertezza. Più gli scenari globali sono sconvolti e in disequilibrio, più i mercati sembrano reagire con vigore. È con questa prospettiva che le aziende devono guardare al futuro.