Roma, 24 mag. (askanews) – Presentati oggi alla presenza del presidente Francesco Rocca, i nuovi servizi sanitari della Casa Circondariale Regina Coeli. Si tratta dell’apertura di due sale operatorie che consentiranno interventi di chirurgia ambulatoriale, chirurgia generale, chirurgia odontostomatologica, chirurgia plastica e dermatologica, chirurgia ortopedica e di endoscopia digestiva e dell’ampliamento dei servizi clinico-diagnostici del Centro, con un importante investimento per il rifacimento degli ambienti di cura con nuovi arredi e apparecchiature elettromedicali. Nella area dedicata alla radiodiagnostica attivo anche un servizio di telecardiologia.
“Un anno fa, nel corso della mia prima visita in qualità di presidente della Regione Lazio a Regina Coeli, ho toccato con mano le condizioni disperate nelle quali operava il personale sanitario della Asl Roma 1 ed anche l’urgenza di offrire alla popolazione carceraria un’assistenza adeguata. Avevamo preso degli impegni che, a distanza di un anno, abbiamo mantenuto: grazie alla sinergia e al dialogo con il Commissario Straordinario Quintavalle e la direzione della struttura penitenziaria, abbiamo aperto le due sale operatorie presenti a Regina Coeli e fino ad ora mai utilizzate. Questo consentirà ai detenuti di poter effettuare interventi salvavita all’interno della struttura, oltre alla riattivazione di tutte le visite ambulatoriali specialistiche evitando, inoltre, le complicazioni dovute agli spostamenti fuori dal carcere. Un risultato di cui vado molto orgoglioso, nel segno dell’inclusione e delle pari opportunità di accesso alle cure e al diritto alla salute”. Così il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca.
“Questa apertura è stata resa possibile da una straordinaria sinergia tra Regione Lazio, ASL Roma 1, INMP, ASL Roma 5, Provveditorato del Lazio, Abruzzo e Molise e la Direzione della Casa Circondariale. Con l’attuale apertura delle due sale operatorie, gli interventi di chirurgia saranno eseguiti in Istituto. La salute è un diritto di tutte le persone, libere o detenute, tutti dobbiamo avere le stesse opportunità di fronte alla malattia”, ha commentato il Commissario Straordinario della ASL Roma 1 Giuseppe Quintavalle.
“L’apertura di questi nuovi spazi dedicati a servizi sanitari strategici e di grande importanza quali la chirurgia ambulatoriale e l’endoscopia digestiva, rappresentano un momento di fattiva collaborazione interistituzionale e una concreta attenzione per le problematiche sanitarie della popolazione detenuta. Inoltre, per il futuro potranno garantire la possibilità di fruire di servizi di accertamento diagnostico anche per il personale dell’amministrazione”, ha dichiarato il Provveditore del Lazio Abruzzo e Molise, Maurizio Veneziano.
“Grazie alla consolidata collaborazione fra le nostre Amministrazioni oggi è stato raggiunto un importante traguardo. L’offerta di servizi sanitari a favore della popolazione detenuta (e si spera, in futuro, anche del personale dell’Amministrazione) si arricchisce quantitativamente e qualitativamente in maniera significativa. La possibilità di eseguire prestazioni in sede – evitando il costoso e pericoloso trasferimento dei detenuti presso strutture sanitarie esterne – è obiettivo che produce ricadute positive anche sul lavoro del personale di Polizia penitenziaria e va a vantaggio della collettività tutta”, ha sottolineato la direttrice del Carcere Claudia Clementi.
«L’inaugurazione dei nuovi ambulatori di odontoiatria sociale e l’inizio del progetto di supporto alle attività ambulatoriali della ASL Roma 1 presso la casa circondariale di Regina Coeli si inseriscono all’interno di un intervento più strutturato da parte dell’INMP in favore della popolazione detenuta, che a pieno titolo rientra tra le fasce più vulnerabili dal punto di vista sanitario e socio-sanitario”, ha dichiarato Cristiano Camponi, Direttore Generale dell’INMP. “L’Istituto, su mandato del ministero della Salute, è infatti in procinto di firmare una convenzione di più ampio respiro con il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria del ministero della Giustizia, che ci vedrà coinvolti, con le aziende sanitarie competenti, presso gli istituti penitenziari di altre Regioni. L’obiettivo è duplice: da un lato promuovere la tutela della salute dei detenuti, dall’altro sperimentare e attuare modelli volti all’aumento dell’efficacia della presa in carico e dell’assistenza sanitaria delle persone ristrette nella libertà personale, anche nell’ottica del loro reinserimento sociale”.
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