Roma, 24 mag. (askanews) – Il peso argentino è crollato sul mercato nero questa settimana dopo mesi di stabilità, creando un potenziale ostacolo per i piani del presidente libertario Javier Milei di rimuovere i controlli valutari. Il peso è caduto di oltre il 15% rispetto al dollaro nell’ultima settimana, raggiungendo il minimo storico di 1.300 sul mercato nero, dove gli argentini vanno a vendere i loro pesos in svalutazione cronica. Lo riporta il Financial Times
Gli analisti hanno affermato che la volatilità è in gran parte il risultato di tagli sempre più aggressivi dei tassi di interesse da parte della banca centrale argentina, che ha tagliato il tasso di riferimento dal 70% al 40% in poco più di un mese.
I tagli sono fondamentali per la strategia altamente tecnica di Milei volta a porre fine alla stampa di moneta, la causa principale dell’inflazione cronica dell’Argentina. Il tasso annuo ha raggiunto il 289% in aprile.(Segue)