Alluvione Romagna, Bonaccini: da governo colossale presa in giro – askanews.it

Alluvione Romagna, Bonaccini: da governo colossale presa in giro

Sui rimborsi una promessa non mantenuta, auspico un ripensamento
Mag 24, 2024
Bologna, 24 mag. (askanews) – “Io mi auguro che il governo ci voglia ripensare perché altrimenti saremo di fronte a una promessa che non viene minimamente mantenuta”. Lo ha detto il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, dopo aver appreso che chi ha subito danni per l’alluvione di un anno fa in Romagna vedrà concessi fino a un massimo di diecimila euro ai quali verranno decurtati i rimborsi già anticipati: una “colossale presa in giro”, ha detto il governatore in un video diffuso sui social.

“Ieri abbiamo appreso con sconcerto dal governo Meloni – ha spiegato Bonaccini – che i cittadini e alle famiglie che hanno subito danni, in molti casi drammatici, nell’alluvione dello scorso anno non verranno rimborsati al 100% come gli era stato promesso un anno fa. La presidente del Consiglio e tanti ministri, che ringraziamo, vennero in particolare nella Romagna colpita dall’alluvione e in parte dell’Emilia a dire che come per il terremoto di 12 anni fa – per il quale ricordo che il 100% dei danni è stato rimborsato a tutti coloro che dovevano ricostruire la propria abitazione e la propria impresa o ai comuni” che dovevano ricostruire “la scuola, l’impianto sportivo o il teatro – anche per l’alluvione ai privati sarebbe stato rimborsato il 100% dei danni”.

Ieri “abbiamo scoperto che potranno ricevere fino al 10mila euro, ma se hai già ricevuto 3 o 5mila euro, per le decisioni che il sottoscritto insieme al capo della Protezione Civile Curcio prendemmo immediatamente dopo l’alluvione, verranno scalati da quei 10mila euro – ha proseguito il presidente -. Questa è una colossale presa in giro di coloro che hanno visto distrutto i propri arredi, gli elettrodomestici, il mobilio, la propria automobile o il motociclo e scorte di magazzino. Io mi auguro che il governo ci voglia ripensare perché altrimenti saremo di fronte a una promessa che non viene minimamente mantenuta”.

Tra l’altro “i romagnoli – ha precisato Bonaccini – non avevano atteso qualcuno: li abbiamo visti piangere, disperarsi, ma il giorno dopo erano col badile in mano e gli stivali a spalare il fango cantando ‘Romagna mia’. Vorrei che la Romagna, grande patrimonio della nostra regione e del paese, non venisse dimenticata e che ogni promessa venisse mantenuta”.