Rimini, 22 mag. (askanews) – Le tensioni geopolitiche, la mancanza di spiragli di pace in troppi paesi del mondo, la sensazione che anche la politica non stia facendo abbastanza per affrontare le tante urgenze dell’Italia. E poi un senso di rassegnazione che coinvolge sempre più le persone e i giovani in particolare. Nessuno ha ricette semplici. Il Meeting di Rimini mette in campo la musica e l’arte come strumenti per riscoprire ciò che è essenziale a prendere maggiore consapevolezza di ciò che rende la nostra vita più vera e più creativa. Lo ha spiegato il presidente Bernhard Scholz all’Anteprima Meeting che si è svolta il 21 maggio al Teatro Galli di Rimini.
“Viviamo in un mondo molto difficile, queste difficoltà oggettive tendono a creare tanta rassegnazione e indifferenza, rafforzano anche la distrazione – ha spiegato Scholz ad askanews -. La nostra domanda sull’essenziale, fare domande importanti che riguardano la vita sociale ma anche personale, è decisivo: solo le persone che hanno un forte senso di responsabilità basata sulla libertà e di convinzioni forti sono capaci di affrontare a testa alta i grandi problemi che ci aspettano”.
L’arte è un linguaggio universale che ha la possibilità enorme di mettere insieme le persone anche quando per altri linguaggi non si comprendono.
“Vogliamo coinvolgere sempre di più i giovani come protagonisti del Meeting – ha proseguito Scholz -. Il tema di quest’anno è una domanda di McCarthy, famose autore americano ‘Se non siamo alla ricerca dell’essenziale, allora cosa cerchiamo?'”.
Tra le mostre in programma la storia dei giubilei, l’opera del fotografo statunitense Hatleberg e quella del pittore americano vissuto in Italia Congdon. E ancora l’attualità di De Gasperi e la tregua di Natale sul fronte occidentale del 1914. Un’altra mostra presenterà iniziative sociali nella società civile russa di oggi. La Terra Santa sarà al centro di un’esposizione sulle due basiliche della Trasfigurazione, mentre la mostra sulla Fuga in Egitto presenterà i luoghi dove è passata la Sacra Famiglia e che sono oggetto di una devozione che unisce cristiani e musulmani.
Alla Terra Santa è dedicato anche lo spettacolo inaugurale del Meeting tratto dall’opera dello scrittore francese Schmitt. Da qui un appello alla pace.
“Spero vivamente che sempre più persone trovino il coraggio e la determinazione di entrare in dialogo anche dove sembra impossibile – ha concluso il presidente del Meeting -. Dipende da tanti singoli e dalla loro libertà, dalla loro responsabilità, se riusciamo a superare i conflitti che ci affliggono”.
Completa il programma del Meeting 2024 il Villaggio ragazzi, ampliato nelle proposte e negli spazi. Gli spazi espositivi aumentano di oltre 6.000 mq rispetto all’edizione 2023, i posti per la ristorazione sono stati portati a 5.000, la libreria occuperà 1.000 mq, le aziende partner saranno 130.
Servizio di Paolo Tomassone