Roma, 20 mag. (askanews) – Dal monitoraggio alle pratiche di apicoltura sostenibile, dalle tecnologie digitali con sensori ed arnie di ultima generazione fino ai programmi di miglioramento genetico: il gruppo di ricerca di Apidologia del CREA Agricoltura e Ambiente, il più importante in Italia, lavora per proteggere le api e per aiutarle ad essere più resilienti ai cambiamenti climatici, studiandone la biodiversità e le avversità, promuovendone il benessere, salvaguardando le tipicità delle diverse popolazioni, caratterizzando le produzioni di miele delle api locali.
Il laboratorio API del CREA, inoltre, svolge analisi accreditate (Accredia) per imprese, associazioni e istituzioni, in particolare nel campo della valorizzazione qualitativa delle produzioni apistiche, del biomonitoraggio ambientale (progetto Beenet), per la caratterizzazione della sottospecie di Apis mellifera per gli iscritti all’Albo Nazionale Allevatori di Api Regine e per gli apicoltori/associazione di apicoltori. Tutto ciò è realizzato in collaborazione con altri enti di ricerca a livello nazionale e internazionale, con associazioni agricole e di apicoltori, tramite progetti di ricerca e attività di formazione.
Ecco i progetti più rilevanti su cui si sta lavorando: BeeGuards (Resilient beekeeping and breeding to safeguard natural genetic resources and pollination services) mira a ad una gestione apistica sostenibile, a nuove strategie di selezione per la resilienza e a strumenti digitali e di previsione che consentiranno al settore dell’apicoltura di adattarsi ai cambiamenti climatici. Genapis.IT, un progetto finanziato dal MASAF nell’ambito del Regolamento UE a sostegno del settore apistico, che il CREA-AA svolge insieme a due associazioni nazionali per mappare la costituzione morfo-genetica delle popolazioni italiane di Apis mellifera, come base di linee genetiche autoctone su cui operare programmi di miglioramento genetico per l’adattamento ai cambiamenti climatici.