Roma, 17 mag. (askanews) -“È un vero shock, la comunità è distrutta” dicono Natacha Ben Haim, presidente della comunità ebraica di Rouen e Lubecki Chmouel, il rabbino, dopo che un uomo armato ha cercato di dare fuoco alla sinagoga nel centro storico della città, arrampicandosi sul tetto e lanciando all’interno un oggetto incendiario e ha minacciato gli agenti intervenuti. La polizia poi lo ha ucciso.
“In qualche modo ce lo aspettavamo dal 7 ottobre scorso siamo in guardia ma non si è mai pronti e quando succede… è un vero shock, la comunità è sconvolta” ha detto il rabbino. “Non possiamo ancora dire quale sia l’entità dei danni ma è significativa, è l’intera sinagoga a essere stata colpita. Non solo un posto, le pareti, il soffitto… avevamo appena rifatto la sinagoga… i lampadari, ci sono costati 13.000 euro. È un danno davvero notevole”.
Secondo la versione della polizia, l’uomo era in piedi sul muro di cinta della sinagoga, con una sbarra di ferro e un coltello di 25 centimetri in mano. Lo avrebbe brandito muovendosi verso gli agenti quando gli hanno sparato.
È stata aperta un’inchiesta per incendio doloso di un luogo di culto e per “violenza deliberata contro persone che detengono l’autorità pubblica. Un’altra indagine è sulle circostanze della morte dell’uomo armato.
“Coloro che vogliono portare il conflitto israelo-palestinese sulle nostre coste devono pensare alle conseguenze delle loro posizioni -ha detto il ministro della Giustizia Eric Dupond-Moretti – attaccare un ebreo perché è ebreo significa attaccare la Repubblica”.