Roma, 16 mag. (askanews) – “Volare oltre la vista, destinazione inclusione”. Questo il nome del progetto di inclusione lavorativa di persone cieche e ipovedenti nel settore dell’handling aeroportuale, nato dalla collaborazione tra l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti (UICI) e Swissport, leader mondiale dei servizi di assistenza a terra. La sperimentazione – è stato spiegato durante l’evento di presentazione – prevede un incarico iniziale di durata stagionale all’aeroporto Leonardo da Vinci di Roma Fiumicino, dove le persone opportunamente formate, a partire da luglio lavoreranno nel settore “Lost & Found” per la ricerca e la riconsegna dei bagagli disguidati.
“Il progetto – dichiara ad askanews Marina Bottelli, amministratore delegato di Swissport Italia – nasce dal desiderio di Swissport di includere le persone nella nostra famiglia e quando si parla di inclusione si parla anche di persone con disabilità. Pensando a persone con disabilità abbiamo bussato alla porta di UICI e chiesto se ci fosse la possibilità di coinvolgere persone non vedenti o ipovedenti a lavorare con noi in aeroporto. C’è stato grande entusiasmo da parte di UICI e insieme abbiamo ragionato su quali potessero essere le necessarie competenze, per esempio la conoscenza della lingua inglese, quali strumenti siano necessari perché le persone non vedenti possano lavorare in aeroporto, abbiamo costruito un percorso formativo, identificato le prime due persone che inizieranno la formazione i primi di giugno. È un progetto ambizioso che si lega perfettamente a quelli che sono i valori fondamentali di Swissport: Dimostra che ci tieni, fai la cosa giusta e vinciamo insieme”.
L’esperienza nello scalo della capitale, dove Swissport fornisce assistenza a terra a 35 compagnie tra cui ITA Airways, rappresenta il primo step del progetto che potrebbe poi essere esteso anche a Milano Linate, l’altro aeroporto italiano in cui opera Swissport e via via negli altri scali di tutto il mondo. “Le persone con disabilità tra le loro problematiche principali – dichiara ad askanews Mario Barbuto, presidente Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti (UICI) – hanno quella di vivere una vita indipendente. Ma come si vive una vita indipendente? Lavorando, avendo quindi il reddito e la possibilità di essere autosufficienti. Questa esperienza del tutto nuova con Swissport, che vogliamo ringraziare, apre davvero un orizzonte importante per le persone con disabilità visiva, per le persone ipovedenti perché offre finalmente una prospettiva diversa, nuova per raggiungere l’obiettivo di cui parlavo: la vita indipendente, la libertà di essere cittadini tra i cittadini”.