Venezia, 16 mag. (askanews) – Un nuovo approccio al tema dell’obesità, per affrontare quella che a tutti gli effetti è una delle principali sfide sanitarie globali, con tassi di crescita e impatti estremamente allarmanti. Solo in Italia, per quella che ancora è un’emergenza non pienamente riconosciuta, sono 6 milioni le persone colpite dalla patologia. Di questo si è parlato a Venezia, sull’isola si San Servolo, nell’evento organizzato da Lilly e intitolato “Obesità: percezioni, ostacoli e strategie – Il modello Italia tra scienza e politica”, a margine del Congresso europeo sull’obesità – ECO 2024.
“Questa è una priorità di salute del Paese a livello internazionale – ha detto ad askanews uno dei relatori, Emanuele Monti, presidente della Commissione Welfare di Regione Lombardia e membro del Cda di Aifa – i numeri ci guidano, innanzitutto i dati: dati importanti, numerica alta, soprattutto sui giovani, e in crescita. Quindi noi abbiamo due trend che ci dicono la necessità di dover intervenire, intervenire per prevenire, perché questo ci permette di risparmiare anche molte risorse, il costo stimato sul Fondo Sanitario nazionale è quasi del 5%. Quindi un impatto molto importante sul quale l’impegno di tutti, mettendo al centro le associazioni dei pazienti, tutti gli stakeholder e le regioni, che sono poi gli enti attuatori del nostro Paese”.
Nel corso dell’evento veneziano sono stati anche presentati i risultati dello studio di Ipsos, I-Com e Università del Piemonte Orientale sull’obesità nel nostro Paese e livello di percezione, costi e sfide: l’85% degli italiani la considera una patologia complessa; il 49% è consapevole che si tratta di una malattia cronica oltre che di un fattore di rischio. E anche la politica prova a cambiare passo.
“C’è una proposta di legge in approvazione alla Camera dei Deputati – ha aggiunto l’onorevole Annarita Patriarca, membro della Commissione Affari sociali della Camera – che riconosce l’obesità come patologia, una patologia cronica, svincolandola da un pregiudzio che si porta dietro, che possa essere una degenerazione di una volontà, quindi una degenerazione comportamentale legata ad una cattiva volontà. Invece è una patologia, una patologia complessa, multifattoriale, che determina una serie di comorbidità e di aggravi per un’altra serie di patologie”.
Il contrasto diretto all’obesità è uno degli obiettivi prioritari di Lilly, come ha confermato dal palco il presidente International Ilya Yuffa, e per farlo occorre anche lavorare su un cambio di mentalità. “Si deve lavorare con un approccio nuovo anche di informazione e formazione sulla popolazione – ha detto ancora Monti – per una svolta culturale che noi dobbiamo tutti essere impegnati a fare”.
Con uno sguardo che va oltre i confini del nostro Paese. “Non dobbiamo fermarci a questo perché l’obesità purtroppo non è un problema esclusivamente italiano, è un problema globale, i numeri parlano chiaro: va considerata come priorità anche nell’agenda internazionale, abbiamo bisogno di strategie integrate che agiscono su più fronti”.
Per fare questo l’evento veneziano punto a costruire sinergie tra scienza e istituzioni, con l’obiettivo di arrivare a un piano d’azione strategico dedicato all’obesità.