Milano, 15 mag. (askanews) – Dieci anni dalla fondazione, dieci dal riconoscimento del territorio Patrimonio Unesco, venti dal conseguimento della certificazione Docg. Ha tanto da festeggiare quest’anno il Consorzio Tutela del Roero e per farlo ha scelto nuovamente Milano, il 3 giugno, come sede del “Roero Days”, l’annuale evento di promozione del territorio e del suo patrimonio vinicolo. Per gli operatori del settore, i sommelier e per tutti gli appassionati sarà l’occasione per approfondire e apprezzare i vini di questo bell’angolo di Piemonte, oltre che per conoscere i produttori che saranno impegnati nella mescita e nel racconto dei propri prodotti.
“Questo primo decennale segna una tappa importante nel percorso di crescita del Roero e della notorietà e diffusione dei suoi vini” ha spiegato il presidente del Consorzio, Massimo Damonte, ricordando che “il Roero Bianco Docg si colloca nel trend dei bianchi freschi, profumati e senza particolari durezze, e negli ultimi anni sta dimostrando sempre di più di avere un proprio carattere distintivo e una grande personalità che lascia emergere la delicata sfaccettatura dell’uva Arneis e l’unicità legata soprattutto ai terreni sabbiosi capaci di dar vita a vini eleganti e longevi”.
Il 3 giugno a Palazzo dei Giureconsulti in piazza dei Mercanti, a due passi dal Duomo, sarà allestito innanzitutto un grande banco d’assaggio con oltre 500 vini Roero Docg, tra bianchi, spumanti e rossi. Poi due laboratori di degustazione co-condotti da Daniele Cernilli, Gianni Fabrizio, Chiara Giannotti, Adua Villa che proporranno altrettante verticali di Roero Bianco e Roero Rosso in un viaggio tra vecchie e nuove annate, e un convegno sul territorio roerino condotto dal vicedirettore del Corriere della Sera, Luciano Ferraro, con la presentazione del libro “Il Roero, terra del Nebbiolo e dell’Arneis” a cura di Laura Pacelli per De Agostini Collectibles. Infine saranno esposte le proposte artistiche finaliste del contest creativo “Born to be a wine” indetto dall’ente consortile in collaborazione con ArtàPorter, per ideare la nuova immagine istituzionale delle cinque tipologie in cui è declinata la Docg (Roero Bianco, Roero Bianco Riserva, Roero Spumante, Roero Rosso, Roero Rosso Riserva), con la premiazione ufficiale del vincitore (all’unanimità) Bruno Casetta.
Il territorio roerino si trova nel cuore delle colline piemontesi del vino, tra la pianura di Carmagnola e le basse colline dell’Astigiano, quella porzione della provincia di Cuneo tra Langhe e Monferrato sulla riva sinistra del Tanaro. Un territorio che fino a 130 milioni di anni fa era ancora parte di un mare interno: il fondale del Golfo Padano. Nonostante questa storia di acqua, le colline roerine sono una zona semi-arida, con le precipitazioni più basse di tutto il Sud Piemonte. A causa del cambiamento climatico, negli ultimi quindici anni la vendemmia è slittata in avanti di oltre venti giorni, arrivando ai primi di settembre.
Il Consorzio rappresenta oggi 258 soci per una superficie totale di oltre 1.300 ettari (di cui 965 ad Arneis e 335 a Nebbiolo) ed esprime una produzione annua di circa 7,5 mln di bottiglie delle quali il 90% di Roero Bianco Docg e il 10% di Roero Rosso Docg. Nel 2023 la produzione del Roero Bianco si è attestata su poco più di 6,5 mln di bottiglie, in calo del 10% rispetto al 2022, ma l’ente consortile prospetta un incremento di produzione annuale del 7% per i prossimi tre anni, in considerazione dell’entrata in produzione dei 30 ettari concessi ogni anno.