Milano, 14 mag. (askanews) – Ad aprile, con 16.472 immatricolazioni, il mercato dei veicoli commerciali in Italia torna a segnare una crescita sostenuta: +20,9%. Il primo quadrimestre dell’anno archivia un incremento del 19,8% a 72.753 unità rispetto alle 60.735 del gennaio-aprile 2023. Lo rende noto Unrae ricordando che per l’avvio dei nuovi incentivi manca ancora la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Dpcm, che si auspica avvenga finalmente entro questa settimana.
“Nel frattempo, con un Dpcm annunciato da ben tre mesi e mezzo, il mercato dei veicoli a zero emissioni continua ad essere bloccato, con una quota dei veicoli Bev all’1,7% nel quadrimestre rispetto al 3,6% del corrispondente quadrimestre 2023”, fa notare il presidente dell’Unrae Michele Crisci.
In sintesi, le misure del nuovo schema 2024 prevedono: bonus per i veicoli a zero emissioni, sia a fronte di rottamazione che senza; estensione dell’incentivo alle altre alimentazioni a fronte di rottamazione (con importi inferiori); estensione alle società di noleggio; conferma della gradualità del bonus in funzione della massa del veicolo incentivato.
“Riguardo alle infrastrutture di ricarica pubbliche in aree urbane ed extra-urbane, l’Unrae chiede di accelerare le tempistiche di pubblicazione dei nuovi bandi”, ribadisce il presidente Crisci. “Come già più volte richiesto, auspichiamo che il Mase adotti le misure opportune per stimolare una più ampia partecipazione alle gare e risolvere le problematiche che hanno portato alla scarsa adesione in ambito extra-urbano, e più di recente alla rinuncia da parte di uno dei due principali aggiudicatari in ambito urbano, al fine di garantire il pieno utilizzo delle risorse stanziate (circa 360 milioni di euro) per lo sviluppo di un’infrastruttura di ricarica capillare e di potenza adeguata, anche su autostrade e superstrade”.
Inoltre, per la massima diffusione delle infrastrutture di ricarica, l’Unrae continua a ribadire la richiesta di prevedere anche un credito d’imposta al 50% per gli investimenti privati in ricariche fast (oltre 70 kW) almeno fino al 2025.
Infine, l’Unrae mostra sconcerto per la decisione di sottrarre dal Fondo Automotive 330 milioni di euro da destinare alle coperture del decreto Coesione, evidenziando la necessità che gli stessi tornino presto al settore automotive per lo sviluppo della mobilità nel nostro Paese.